Lützerath, lo sgombero continua: ma gli attivisti più irriducibili non mollano

Lützerath, 11.1.2023
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Di Cristiano TassinariEuronews - AP - Ansa
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Dopo una notte di trattative, circa 200 attivisti ambientali se ne sono andati volontariamente da Lützerath, ma altri resistono ad oltranza. Si oppongono all'allargamento di una vicina miniera di lignite, un tipo di carbone molto inquinante. Il ministro del Clima, Robert Habeck: "Ne abbiamo bisogno"

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A Lützerath, in Germania, la polizia tedesca in assetto antisommossa abbatte porte e sgombera gli ultimi magazzini del "paese fantasma", che dovrà lasciare il posto ad una miniera di lignite, un tipo di carbone particolarmente inquinante.

Da quasi una settimana ormai, centinaia di attivisti ambientali e climatici hanno occupato - più o meno pacificamente - il borgo, che si trova nel NordReno-Vestfalia (ovest della Germania), protestando contro l'espansione della vicina miniera di Garzweiler un progetto della società energetica RWE, appoggiato dal governo tedesco del Cancelliere Olaf Scholz.

Secondo gli ambientalisti,  lo sviluppo della miniera di Garzweiler comporterà enormi quantità di emissioni di gas serra, allontanandosi sempre di più dall'obiettivo di 1,5° Celsius come limite massimo di aumento del Riscaldamento Globale - rispetto ai livelli preindustriali - entro il 2030. 

Per saperne di più: Obiettivo 1,5 gradi

Per il governo, però, è necessario garantire la sicurezza energetica del Paese.

"È la decisione giusta ed è una
buona decisione per la protezione del clima. Siamo ancora in una situazione energetica tesa e purtroppo
abbiamo bisogno di più carbone".
Robert Habeck
53 anni, partito dei Verdi, ministro tedesco dell'Economia e del Clima

L'operazione vera e propria di sgombero a Lützerath è iniziata mercoledì.
Un funzionario di polizia ha detto che - tra la serata di ieri e la notte - più di 200 attivisti se ne sono già andati volontariamente, ma altri irriducibili stanno resistendo, persino sui tetti di diversi edifici del villaggio, disabitato da mesi.

La "demolizione" di Lützerath è iniziata ufficialmente nel 2006 ed è stato completata nel 2022. Quindi nessuno, attualmente, vive nel villaggio, che ospitava circa 100 residenti. Tutti sono stati trasferiti in un paese nuovo di zecca, appena "fatto": Immerath.

"Mentre le nostre capanne e case sugli alberi vengono demolite, la polizia illumina il villaggio tutta la notte per assicurarsi di scavare il carbone che uccide le persone quando brucia: e i media tedeschi parlano di violenza, riferendosi a noi".

Lo sgombero dei magazzini del villaggio dovrebbe concludersi oggi (giovedì 12 gennaio), informa la polizia, che poi dovrà occuparsi delle case sugli alberi costruite dai manifestanti e delle restanti abitazioni di Lützerath.

Un ministro verde...non troppo verde

Il ministro tedesco dell'Economia e della Protezione Climatica, il verde Robert Habeck - contestato dagli ambientalisti anche per il fatto di essere...poco verde - , ha ricordato che l'utilizzo del sito da parte dell'azienda RWE rientra in un accordo per l'abbandono del carbone da parte della compagnia energetica entro il 2030.

Sabato, sul posto, dovrebbe esserci una manifestazione, a cui dovrebbe partecipare anche l'attivista Greta Thunberg.

Risorse addizionali per questo articolo • AP - ANSA

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