Sono in corso le operazioni di sgombero delle ultime case rimaste a Lützerath, ma centinaia di attivisti ambientali non mollano: la polizia interviene anche con le maniere forti. Il paese verrà "cancellato" per far posto ad una miniera di lignite. Per sabato, previsto l'arrivo di Greta Thunberg...
Proteste, barricate umane, polizia in tenuta antisommossa.
E sabato arriva anche Greta Thunberg...
In Germania, da martedì, sono iniziate le operazioni di sgombero nel borgo di Lützerath, nell'ovest del Paese.
Presidiato da centinaia di attivisti ambientali, che si oppongono ai lavori di estrazione del carbone da parte del colosso energetico RWE, il paese sta vivendo ore cariche di tensione.
L'area ormai disabitata - gli ultimi residenti se ne sono andati via l'anno scorso - è occupata dai manifestanti che da giorni si confrontano con le forze dell'ordine, anche in maniera violenta, con lancio di sassi e pietre da parte degli attivisti, in risposta alle cariche della polizia, nel tentativo di rimuovere le barricate.
La polizia ha, quindi, iniziato a entrare in diversi grandi magazzini agricoli: uno di essi usato come mensa per i poveri dagli "abusivi", e ha rimosso gli attivisti rintanati all'interno.
Alcuni sedevano o stavano in piedi sui tetti degli edifici rimasti, nel vento gelido.di Lützerath.
Che, per ora, resiste.
"Ho davvero paura, oggi", ha detto Petra Muller, una 53enne del posto, che ha detto di essere stata lì per alcuni giorni, da una finestra all'ultimo piano di una delle poche case rimaste. Ma con la speranza di preservare ciò che resta di Luetzerath: “Fino a quando non rimarrà nulla in piedi; la speranza è l'ultima a morire."
Domenica scorsa a Lützerath si è svolta una grande manifestazione con oltre 7.000 partecipanti.
Martedì, i manifestanti si sono rifiutati di accettare una sentenza del Tribunale che li bandiva di fatto dall'area. Alcuni hanno scavato trincee, costruito barricate e si sono arroccati su treppiedi giganti, nel tentativo di impedire alle macchine escavatrici di raggiungere il villaggio.
Lo sgombero di Lützerath è iniziato ufficialmente nel 2006 ed è stato completato nel 2022. Quindi nessuno, attualmente, vive nel villaggio, che ospitava circa 100 residenti. Tutti sono stati trasferiti in un paese appena "fatto": Immerath.
Il perchè della protesta
Gli ambientalisti affermano che demolire il villaggio per espandere la vicina miniera di Garzweiler, una miniera di lignite - una forma di carbone particolarmente inquinante -, comporterebbe enormi quantità di emissioni di gas serra, allontanandosi sempre di più dall'obiettivo di 1,5° Celsius come limite massimo di aumento del riscaldamento globale - rispetto ai livelli preindustriali - entro il 2030.
Il governo tedesco del Cancelliere Olaf Scholz e la RWE affermano che il carbone è necessario per garantire l'indipendenza e la sicurezza energetica della Germania.