Uck, prima condanna: 26 anni di reclusione a un ex comandante, per crimini di guerra

Per la prima volta un ex comandante dell'Uck, l'Esercito di Liberazione del Kosovo, è stato giudicato colpevole di crimini di guerra dal Tribunale Speciale dell'Aia (istituito nel 2015).
Salih Mustafa è stato condannato a 26 anni di reclusione per aver ucciso un serbo e aver torturato altre persone (almeno sei).
La giudice olandese Mappie Veldt-Foglia ha definito il caso "una pietra miliare che potrebbe migliorare la riconciliazione".
Poi ha chiarito un punto fondamentale:
"Sembra esserci un malinteso sul fatto che queste accuse siano state mosse contro l'Esercito di liberazione del Kosovo in quanto tale o contro il popolo del Kosovo nel suo insieme. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. È stato il popolo del Kosovo, attraverso il Parlamento, che ha scelto di creare e dare potere alla nostra istituzione".
Salih Mustafa è stato processato nei Paesi Bassi dopo il suo arresto, due anni fa.
Nel 1999 era stato comandante in una struttura dell'Uck a Zllash, in Kosovo, dove erano detenuti i serbi.
Anche l'ex presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, è in attesa di processo all'Aia, con l'accusa di crimini di guerra. Dopo essersi dimesso dalla guida del Paese, Thaçi ha sempre negato ogni responsabilità.
Euronews racconta
Servizio del 5 novembre 2020