Nessuna distensione, mediazione Usa tra Kosovo e Serbia

Tensioni in Kosovo
Tensioni in Kosovo Diritti d'autore Visar Kryeziu/AP
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Di Euronews
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Continua la protesta della minoranza serba nel nord del Kosovo. L'inviato Usa a Pristina per tentare una difficile mediazione

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Tensioni mai sopite, esplosioni e spari nel nord del Kosovo dove la minoranza serba erige barricate: è la situazione su cui è chiamato a mediare l'inviato statunitense per il Kosovo settentrionale, Gabriel Escobar.

Escobar ha incontrato a Pristina la presidente kosovara Vjosa Osmani e ha invitato le parti alla moderazione.

La voce dei cittadini

"Non credo che ci sarà alcun conflitto. È il fattore internazionale, qui, che potrebbe fare la differenza" dice una cittadina di origine albanese.
"Il problema è l'Unione europea, che sostiene questo terrore. È dalla loro parte e non ha mai criticato le loro mosse, le ha sempre sostenute" commenta un cittadino della minoranza serba.

La protesta dei serbi nel nord del Kosovo

I serbi del Kosovo settentrionale presidiano la zona di confine per interrompere il rifornimento di merci destinate al Kosovo. Belgrado chiede alla KFOR il diritto di schierare 1.000 soldati serbi nel Kosovo settentrionale in base alla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite (Kfor è la forza militare a guida Nato che ha l'obiettivo di ristabilire l'ordine e la pace in Kosovo, che ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008). 

Cosa vogliono le parti

I serbi del Kosovo settentrionale dichiarano di non sentirsi sicuri. Chiedono il diritto all'autonomia e alla creazione di un'unione di comuni serbi secondo gli accordi di Bruxelles. 

Dal canto suo, l'Unione europea vuole che la Serbia avvii un processo a lungo termine per il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo.

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