L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili ha sospeso lo sciopero della fame

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Di Ilaria Federico
L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili parla dal banco degli imputati durante un'udienza a Tbilisi, Georgia, il 2 dicembre 2021.
L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili parla dal banco degli imputati durante un'udienza a Tbilisi, Georgia, il 2 dicembre 2021.   -  Diritti d'autore  Irakli Gedenidze/AP

L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili ha iniziato e terminato uno sciopero della fame durato tre ore.

Questo grazie all'intervento del parlamento europeo che si è impegnato a occuparsi del suo caso dopo un appello del figlio.

In carcere dal 1 ottobre dell'anno scorso, ma al momento ricoverato in ospedale - le manette scattarono quando rimise piede nel suo Paese, dopo essere partito nel 2014, l'ex presidente è accusato tra le altre cose di abuto di potere - questo mercoledì avrebbe dovuto collegarsi virtualmente all'udienza del tribunale in cui si poteva decidere il suo rilascio ai domiciliari. Il collegamento non sarebbe stato possibile per motivi tecnici.

Secondo Shalva Chajapuridze, uno dei suoi avvocati, il governo non avrebbe permesso il collegamento video per non mostrare il suo vero stato di salute. Negli ultimi tempi, Saakashvili avrebbe subito una significativa perdita di peso e non sarebbe più in grado di muoversi senza assistenza.  L'udienza del 14 dicembre è stata annullata. Il tribunale di Tbilisi doveva valutare se sospendere la pena e rilasciarlo per permettergli di ottenere cure mediche all'estero. 

"La situazione è preoccupante, secondo i referti medici abbiamo un quadro davvero brutto. Una persona che era energica, ambiziosa e carismatica sta svanendo", ha dichiarato il figlio. 

Saakashvili ha già fatto altri scioperi della fame.