Chișinău chiede un miliardo di euro in più per l'emergenza, ma servono forniture continue dopo lo stop di Gazprom e dei filorussi della Transnistria
I Paesi e le organizzazioni finanziarie che partecipano alla piattaforma internazionale a sostegno della Moldova voluta da Germania, Francia e Romania, si incontrano per la terza volta nel momento in cui l'ex repubblica sovietica guarda con seria preoccupazione alle conseguenze energetiche della guerra in Ucraina. All'orizzonte c'è il rischio di lasciare al freddo oltre 2,6 milioni e mezzo di persone
"Ci stiamo concentrando innanzitutto sull' emergenza a breve termine: aiutare la Moldavia e la sua popolazione a superare questo inverno. Il secondo obiettivo di questa conferenza, e dei suoi incontro precedenti, è quello di fornire assistenza alla Moldova nel lungo periodo, sostenendo il suo programma di riforme economiche, il suo percorso verso l'Unione Europea.", ha affermato la ministra degli esteri Catherine Colonna.
La società russa Gazprom ha dimezzato le esportazioni di gas a Chișinău e le importazioni di energia dall'Ucraina che coprivano il 30% del fabbisogno nazionale prima della guerra non possono essere più garantite da Kiev. Con capacità di stoccaggio pari a zero, Chisinau ha bisogno di 1 miliardo di euro in più per coprire i costi energetici di quest'inverno.
All'inizio dell'emergenza, quando anche i separatisti filorussi della Transnistria hanno interrotto le forniture dalla centrale termica della regione che forniva il 70% dell'energia necessaria a livello nazionale, il governo moldavo si è rivolto alla Romania per acquistare gas a basso costo. Le esportazioni di Bucharest rappresentano oltre l'80% del fabbisogno del Paese, che tuttavia rimane estremamente vulnerabile sul piano energetico e rischia di rimanere senza gas ed elettricità quest'inverno, con un aumento dei prezzi del gas del 600% nell'ultimo anno. Gran parte della capacità di riscaldare i cittadini resta appeso al ricatto della Russia sulle ultime forniture di gas ancora concesse da Mosca.
"Tutto l'aiuto che stiamo ricevendo è un investimento nella nostra stabilità comune in Moldavia, ma anche nel resto d'Europa", ha dichiarato il ministro degli Esteri moldavo Nicu Popescu.
Dopo le conferenze di Berlino a marzo e di Bucharest a luglio, a Parigi i 35 Paesi, per lo più occidentali, e 15 istituzioni internazionali che appartengono alla conferenza lavorano per garantire al governo moldavo aiuti concreti.