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Al confine con la Bielorussia aspettando il nemico

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Image Diritti d'autore  Sergei SUPINSKY/AFP
Diritti d'autore Sergei SUPINSKY/AFP
Di Alberto De Filippis
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Le guardie di frontiera ucraine si attendono un nuovo attacco da parte di Minsk

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Di fronte al timore di un attacco proveniente dal confine settentrionale con la Bielorussia, le guardie di frontiera ucraine stanno rafforzando le loro posizioni. Il valico di frontiera di Senkivka è molto vicino, si tratta di un incrocio a forma di "Y", guarda a nord-ovest in Bielorussia e nord-est in Russia. 

Era accaduto in febbraio e gli ucraini si aspettano che torni ad accadere

Dice una guardia di frontiera: "Da quando siamo qui il nostro obiettivo principale è stato quello di prevenire un'invasione. Se dovesse accadere in quest'area dobbiamo essere pronti a fermare il nemico al confine per impedire loro di avanzare in profondità nel nostro Paese".

È qui che la 90a divisione corazzata russa è intervenuta quando è iniziata la guerra il 24 febbraio, tagliando il territorio ucraino come un coltello nel burro.

In febbraio le forze russo-bielorusse erano state respinte

Dice il sindaco di Gorodnya sui rischi di un attacco:  "Certo, c'è una tale minaccia, perché la situazione in Bielorussia è imprevedibile, ci sono truppe russe lì. Lo sappiamo. Il comportamento della leadership bielorussa è completamente incomprensibile e ingiustificabile".

Per la gente di qui, questa guerra continua a non avere alcun senso. Così Svitlana, titolare di un supermercato: "Viviamo al confine, siamo nazioni fraterne. Ho un fratello in Bielorussia e una sorella a Mosca. Non rientra nelle nostre teste, perché questi sono tre popoli fraterni su lati diversi. Ovviamente voglio che tutto finisca appena possibile."

All'inizio di aprile, i russi si sono ritirati dal nord solo per concentrarsi nuovamente sulla campagna nell'Ucraina orientale e meridionale.

Dal confine nord l'esercito russo raggiunse le porte di Chernigiv, capitale dell'omonima regione, a circa 90 chilometri a sud, ma non riuscirono mai a prendere la città, respinti dalla feroce resistenza ucraina malgrado i bombardamenti.

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