Un museo dello sport e sculture all'aperto: l'arte in primo al piano al Mondiale in Qatar

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I tifosi che visiteranno il Paese durante il torneo potranno ammirare una mostra dedicata al calcio in uno dei più grandi musei sportivi del mondo e più di 100 opere d'arte all'aperto, sparse in vari luoghi dell'emirato

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Mancano poche settimane ai Mondiali di calcio in Qatar. Si prevede che più di un milione di visitatori si recheranno nell'emirato per assistere alle partite. Per accogliere i tifosi è stata inaugurata una mostra sul calcio in uno dei più grandi musei sportivi del mondo. Nel frattempo, nelle strade di Doha, sculture all'aperto fanno da sfondo alla competizione sportiva.

Il museo Olimpico e dello Sport del Qatar 3-2-1 espone un'ampia varietà di cimeli sportivi, dai guantoni da boxe indossati da Muhammad Ali a una delle Ferrari guidate da Michael Schumacher.  In vista del Mondiale, il museo ha inaugurato una mostra speciale intitolata "World of Football". Un'esposizione divisa in due parti, proprio come i tempi di una partita. La prima parte è dedicata alla storia del gioco e dei suoi protagonisti.

"La prima metà della mostra è dedicata alle origini e alla storia del gioco:  le regole, i giocatori e le storie di alcuni di loro, comprese quelle delle loro maglie - dice Andrew Pearce, curatore della mostra -. Abbiamo alcuni filmati della Coppa del Mondo e una sezione dedicata ai tifosi e al modo sostengono la propria squadra".

La seconda parte della mostra racconta il percorso del Paese verso la Coppa del Mondo. "La sezione 'Road to Doha' spiega come sono stati organizzati i Mondiali in Qatar, ma partendo dal 1930, ovvero dalla prima Coppa del Mondo in Uruguay - dice Aalia Khalid Al Khater, responsabile delle mostre -. La mostra include almeno due oggetti di ogni Coppa del Mondo dal 1930 al 2018, e ovviamente i poster ufficiali di tutte le edizioni dal 1930 ad oggi. È interessante perché si può vedere l'evoluzione della Coppa del Mondo in termini di design grafico, a partire da oggetti come biglietti e manifesti. Poi ci addentriamo nella storia del calcio in Qatar. Si tratta di circa 40 anni di storia del calcio a Doha. Con alcuni momenti emozionanti, tra cui la visita di Pelè a Doha nel 1973 e la partita da lui giocata contro la più antica squadra di calcio di Doha, l'Al-Ahli".

Il museo ha aperto le sue porte all'inizio dell'anno. È possibile ammirare i 16mila oggetti legati allo sport che fanno parte della sua collezione permanente. Altri 3mila sono stati prestati. Il museo include anche una hall of fame che celebra 90 atleti di tutto il mondo, in rappresentanza di diversi sport: qui è possibile ammirare vari cimeli, dai guantoni indossati da Muhammad Ali a una maglia di Pelè, fino a una delle Ferrari guidate da Michael Schumacher.

"Questo museo non è solo per il Qatar: ha sede in Qatar, ma in realtà è per tutto il mondo arabo - dice Abdulla Yousuf Al Mulla, direttore del museo -. È il primo in Medio Oriente. Lo spazio a disposizione è di 19.000 metri quadrati e sta attirando molte persone anche dall'estero".

Il museo comprende anche una sezione chiamata "History in the Making". Come suggerisce il nome, quest'area continuerà a crescere nel tempo. "Raccoglieremo i manufatti di _o_gni Coppa del Mondo, ancora non sappiamo cosa ci riserva il futuro - dice Pearce -. Ogni Mondiale fa emergere delle storie. Potrebbe essere il cartellino rosso di una partita importante o il pallone con cui è stato segnato il gol più bello del torneo. Potrebbe essere la maglietta indossata da un tifoso allo stadio".

Nei primi quattro mesi di attività il museo è stato visitato da 98.000: l'obiettivo è raggiungere il mezzo milione entro la fine del Mondiale.

Arte per ispirare, educare e illuminare

L'arte può ispirarci, educarci, forse anche illuminarci. Nel mondo, però, non sono molti i luoghi in cui l'arte è accessibile a tutti. Il Qatar sta cercando di cambiare questa situazione. In vista dei Mondiali di calcio, il Paese ha raddoppiato i suoi sforzi. In Qatar ci sono opere ad ammirare dal momento in cui si arriva all'aeroporto internazionale di Hamad. Che si tratti di una scultura di Kaws, del Falco di Tom Claasen o dell'orso giallo immediatamente riconoscibile: nel 2022 l'arte in Qatar è ovunque.

"Penso che l'arte sia qualcosa che risuona in molti di noi. Si può interagire con essa, tutto dipende dalla propria interpretazione - dice Sarah Foryame Lawler, responsabile della pianificazione dei musei del Qatar -. Per il Qatar, il Mondiale è un ottimo modo di incoraggiare questo dialogo con l'arte. È un ottimo modo per coinvolgere diverse parti della città, che in genere non sono associate all'arte. In questo modo si può portare l'arte ovunque e coinvolgere le persone".

Un dialogo che va ben oltre l'aeroporto. Le opere d'arte in luoghi tradizionali come il Museo Nazionale fanno rivivere la storia del Paese. L'opera "On Their Way" dell'artista francese Roch Vandromme, quattro cammelli davanti al Museo, evoca il tradizionale stile di vita nomade. La "Porta del mare" di Simone Fattal, con le sue incisioni di barche e pesci, fa riferimento allo stretto rapporto della nazione con il mare. Alcune opere d'arte sono state progettate per essere funzionali, mentre altre danno semplicemente colore a una strada trafficata. In vista dei Mondiali sono state collocate delle sculture negli stadi simbolo del Qatar.

"La Nave", opera dell'artista qatariota Faraj Daham, è alta 10 metri e si trova nello stadio Al Janoub, la cui forma è ispirata alle tradizionali imbarcazioni dhow, un ulteriore richiamo al legame con il mare.

Uno stadio che è un pezzo d'arte

La facciata dello stadio Ahmad Bin Ali è già in sé un'opera d'arte. "Le scelte progettuali sono ispirate alla regione, che è vicina al deserto - dice Mario Zraunig, responsabile delle operazioni dello stadio Ahmad Bin -. I simboli della facciata sono stati selezionati con questo criterio. Quindi c'è la rosa del deserto, la flora e la fauna autoctone, che sono un simbolo. C'è lo scudo, che rappresenta la forza della regione. Tutti questi simboli hanno un significato distinto e specifico, che hanno ispirato il design dello stadio".

Lo stadio è stato ricostruito per i Mondiali utilizzando l'80% dei materiali provenienti dal vecchio impianto. L'aspetto davvero interessante è che i materiali rimanenti sono stati reimpiegati in installazioni d'arte pubblica che saranno esposte in tutto il Paese durante il torneo. "Le strutture in acciaio sono state utilizzate per l'arte pubblica - dice Zraunig -. Gli artisti le hanno integrate nei loro progetti artistici. Quindi parti dello stadio faranno parte delle loro future opere".

"Come Together", esposta all'Education City Stadium, è un'opera realizzata dall'artista coreano Choi Jeong Hwa appositamente per la Coppa del Mondo. "L'artista è stato invitato in Qatar due anni fa, proprio prima della pandemia, ed è stato ispirato dal Qatar in generale - dice Layla Ibrahim Bacha, specialista d'arte della Qatar Foundation -. La forma è quella di un dente di leone ed è composta da 100 gambe, fatte di palloni da calcio. È molto colorata, attira l'attenzione. Inoltre ha usato dei materiali riciclati: l'artista ha scelto di riciclare un oggetto da cucina del Qatar e di aggiungerlo a quest'opera d'arte".

Saranno più di 100 le opere d'arte pubblica sparse in tutto il Paese in occasione dei Mondiali. Un evento che renderà l'arte parte della vita quotidiana.

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