Eurobarometro, convenienza batte sicurezza nella scelta degli alimenti

la corsia di un supermarket in Gran Bretagna
la corsia di un supermarket in Gran Bretagna Diritti d'autore Frank Augstein/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Di Euronews
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Con i chiari di luna dovuti a crisi e pandemia, gli europei sembrano guardare al costo degli alimenti più che alla loro sicurezza. A dirlo, l'ultima indagine di Eurobarometro sul tema

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È il prezzo il discrimine fondamentale per i consumatori europei nell'acquisto di generi alimentari. Ma solo nel 2019, prima che l'Europa venisse investita da guerra e pandemia, era la provenienza del prodotto il fattore piu influente

A dirlo è la quarta indagine Eurobarometro appena pubblicata sulla sicurezza alimentare. Piuttosto chiaro il quadri che emerge dalle 27.000 interviste condotte con cittadini di tutto il territorio comunitario: se quasi metà degli intervistati afferma di attribuire molta importanza alla sicurezza alimentare, i loro comportamenti sembrano spesso approssimativi.

Al momento dell'acquisto, 4 cittadini su 10 danno per scontato che gli alimenti siano sicuri, mentre 3 su 10 ritengono di sapere abbastanza da evitare i rischi alimentari. Più di un quarto, inoltre, dice di trovare "troppo tecniche e macchinose" le informazioni relative alla sicurezza alimentare.

Sono le donne, secondo i dati, a interessarsi più spesso all'argomento sicurezza alimentare, con il 74%, rispetto al 67% degli uomini. 

Tra i fattori di scelta, nell'acquisto del cibo, subito dopo il prezzo, spicca il gusto (51%) mentre solo al terzo posto si piazza la sicurezza degli alimenti: in testa alle preoccupazioni degli europei da questo punto di vista ci sono i possibili residui di pesticidi negli alimenti (40%) seguiti dalle tracce di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne (39%).

Seguono la provenienza degli alimenti, il contenuto di nutrienti (41%) l'impatto sull'ambiente e sul clima (16%) mentre l'aspetto l'etico occupa la parte meno importanti

Due terzi degli intervistati (66% circa)  affermano di "fidarsi tendenzialmente" o "fidarsi totalmente" delle istituzioni europee per quanto riguarda i rischi alimentari

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