Nessun colpo di scena nel confronto tra Letta e Meloni

Il confronto tra il leader del Partito Democratico Enrico Letta e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni
Il confronto tra il leader del Partito Democratico Enrico Letta e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni Diritti d'autore Corriere della Sera
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Di Gianluca Martucci
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I due avversari esprimono le loro posizioni in un clima pacato. Esclusa qualsiasi possibilità di governare insieme e di costituire un esecutivo di unità nazionale

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A tredici giorni dalle urne Giorgia Meloni ed Enrico Letta scelgono gli studi del Corriere della Sera per il primo e l'unico confronto della campagna elettorale. Prezzi dell'Energia e rapporti con l'Europa i temi principali della discussione tra i due leader. Secondo la leader di Fratelli d'Italia, le soluzioni per contrastare il caro bollette possono essere adottate anche a livello nazionale, senza subire i ricatti di altre capitali europee.

"La Germania che non è d'accordo sul prezzo del gas perchè ha dei contratti con la Russia in forza dei quali le aziende tedesche pagano il gas un terzo rispetto a quanto lo pagano le aziende italiane creando anche un problema di competitività", sostiene Meloni. "Vogliamo un'europa in cui anche l'italia possa difendere i suoi interessi e cercare soluzioni insieme agli altri Paesi".

Differenza abissale tra i due programmi elettorali . "Se l'Europa non funziona è perché i governi di Ungheria e Polonia a cui Meloni si ispira, vogliono il diritto di veto sulle decisioni che contano", dice Letta.

"Per noi l'Europa che funziona è quella della solidarietà, quella che si è messa insieme dopo la pandemia e ha fatto la scelta straordinaria di darci i soldi del Piano di Ripresa e Resilienza post-pandemico", ha affermato Letta. "Bisogna togliere però il diritto di veto, facendo sì che si arrivi a una capacità di efficacia ed intervento in quei campi dove l'Europa non può intervenire per colpa del voto di chi vuole bloccare le decisioni e non rinuncia a togliere il diritto di veto", ha continuato il leader dei Dem.

Proprio la rinegoziazione dei termini e delle risorse fornite dall'Europa con il piano di ripresa creato dall'Ue è stato uno dei temi caldi del confronto. Per Letta quei soldi sono europei e accennare a revisionare l'impianto accordato con l'Europa per il loro impiego darebbe un segnale di inaffidabilità. Secondo Meloni, che ha usato spesso il tema come cavallo di battaglia per la sua campagna elettorale "quei fondi sono a debito e vanno spesi nel migliore dei modi". Niet categorico sul salario minimo caldeggiato dal partito di Letta. "Il il salario minimo non risolve il problema della precarietà, i contratti collettivi hanno già dei minimi", continua Meloni.

Sul tema dell'immigrazione Meloni chiede "una missione europea che tratti con la Libia per impedire la partenza dei barconi con hotspot in Africa gestiti dalla comunità internazionale". Per Letta la priorità è superare il diritto di veto esercitato da alcuni stati come l'Ungheria nelle decisioni prese a livello europee. Il democratico si è detto sorpreso che la leader di destra "non parli più di un blocco navale".

Limitati i punti d'incontro: il sostegno all'Ucraina contro l'agressione della Russia e un rifiuto a un governo di unità nazionale mettono in sintonia i due avversari. Ovviamente nessuno dei due formerebbe un governo con l'altro.

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