Rientrano le proteste in Iraq. In centinaia avevano fatto breccia nell'Area verde di Baghdad per protestare contro la candidatura a primo ministro di un esponente politico filo iraniano.
Si ritirano le centinaia di manifestanti iracheni che hanno fatto irruzione nel parlamento a Baghdad.
I dimostranti hanno fatto irruzione nell'assemblea legislative in segno di protesta contro la selezione di un candidato a primo ministro da parte dei partiti sostenuti dall'Iran.
L'irruzione
Nessun legislatore era presente. All'interno dell'edificio c'erano solo le forze di sicurezza, che sembravano aver permesso ai manifestanti di entrare con relativa facilità.
I manifestanti hanno fatto irruzione nella Zona Verde di Baghdad, area fortificata e sede di edifici governativi e ambasciate straniere.
La polizia antisommossa ha usato cannoni ad acqua per respingere le persone che abbattevano le pareti di cemento. Ma molti hanno sfondato i cancelli dell'area. per poi radunarsi davanti alle porte dell'edificio del Parlamento.
Il casus belli dell'irruzione risponde al nome di Mohammed al-Sudani, candidato ufficiale a primo ministro del Blocco Quadro di Coordinamento, una coalizione guidata dai partiti sciiti sostenuti dall'Iran e dai loro alleati.
Alla base dell'irruzione c'è l'instabilità politica
La maggior parte delle persone presenti era seguace di un influente religioso, Al-Sadr, vittorioso alle elezioni di ottobre ma costretto a uscire dai colloqui per la formazione del governo dopo non essere stato in grado di riunire un numero sufficiente di legislatori per ottenere la maggioranza richiesta per eleggere il prossimo presidente dell'Iraq.
Nel 2016, i sostenitori di al-Sadr hanno preso d'assalto il Parlamento in modo simile. Hanno inscenato un sit-in e hanno chiesto una riforma politica dopo che l'allora primo ministro Haidar al-Abadi aveva cercato di sostituire i ministri affiliati al partito con dei tecnocrati in un'azione anti-corruzione.
Prima che al-Sudani possa presentarsi in parlamento per essere nominato ufficialmente premier, i partiti devono prima scegliere un presidente.
Nonostante la protesta sia rientrata, in molti temono che questo sia solo il preludio a un lungo periodo di instabilità nel Paese.