Elezioni in Iraq: Al-Sadr avanza, ma in Parlamento non c'è maggioranza

Elezioni in Iraq: Al-Sadr avanza, ma in Parlamento non c'è maggioranza
Diritti d'autore Hadi Mizban/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Euronews
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Elezioni in Iraq. Il movimento di Moqtada-Al Sadr rivendica la vittoria, ma in Parlamento non c'è maggioranza. Battuta d'arresto per le milizie sciite pro-iraniane di Fatah. In salita la strada dei negoziati

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Al-Sadr avanza ma non sfonda. Equilibri incerti in Parlamento

Avanzata, alle elezioni anticipate in Iraq, di Moqtada Al-Sadr. A spoglio quasi ultimato, il movimento del leader sciita rivendica la vittoria e, rispetto al voto di tre anni fa, consolida la sua posizione di forza in vista dei negoziati per la nomina del prossimo primo ministro.

In piazza per festeggiare, i sostenitori del clerico sciita parlano di "vittoria del suo progetto di riforma" e di "liberazione del paese dalla piaga della corruzione". Una sensazione, dicono, che mancava dall'insurrezione contro l'occupazione statunitense, guidata dallo stesso Al-Sadr nel 2003. In progressione di almeno una quindicina di seggi, dai 54 ottenuti tre anni fa, il movimento del leader sciita si afferma come principale forza politica nella capitale Baghdad e nella maggior parte delle 18 provincie irachene.

**Battuta d'arresto per gli sciiti pro-iraniani. In calo l'alleanza Fatah **

Grande sconfitta è invece l'alleanza Fatah. Alla vigilia dato da molti dato come favorito, il movimento di milizie sciite pro-iraniane perde terreno rispetto al movimento di Al-Sadr ai risultati del 2018, quando aveva totalizzato 48 seggi sui 329 del parlamento.

Disertate da quasi 6 iracheni su 10, le urne sembrano però nel complesso disegnare un panorama politico frammentario: nessuna chiara maggioranza e delicati rapporti di forza, che costringeranno a non facili negoziati, per tentare di offrire al paese nuove prospettive di stabilità.

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