La Macedonia del Nord a un bivio

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Di Borjan Jovanovski
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Skopje potrebbe entrare nell'Unione Europea dopo 17 anni. Ma ci sono problemi con il dossier Bulgaria.

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Dopo 17 anni di status da candidata, la Macedonia del Nord ha ricevuto un invito ad avviare negoziati con l'Unione Europea. Ma ci sono ancora molti ostacoli per il piccolo paese, comprese le richieste della Bulgaria, che è un membro dell'UE e ha potere di veto.

La Bulgaria chiede che la Macedonia del Nord riconosca la sua minoranza bulgara. E che riconosca che la sua lingua ha radici bulgare. I manifestanti hanno risposto a queste richieste con indignazione.

I manifestanti dicono: "Dovremmo rifiutare! Non penso che dovremmo accettare questa richiesta. Siamo stati ricattati e semplicemente non ci è stata data la stessa possibilità di altri paesi, come Serbia e Montenegro".

Un secondo manifestante afferma: "Non può essere peggio di così. Quei mostri hanno accettato."

Un uomo è chiaro:  "Nessun negoziato con i bulgari!". 

Le proteste, in corso da una settimana, sono sfociate in violenze, con decine di agenti di polizia feriti e diversi manifestanti arrestati.

Nonostante la violenza, il governo ritiene che la Macedonia del Nord dovrebbe avviare negoziati di adesione.

Dice Bojan Maricic, vicepremier per l'integrazione Ue: "Comprendiamo tutte le preoccupazioni e le emozioni della gente, ma stiamo cercando di spiegare che si tratta dell'orientamento strategico del nostro Paese. E che possiamo entrare nell'Unione Europea come macedoni con la lingua macedone".

Una delle condizioni nei negoziati è l'inclusione della minoranza bulgara nella Costituzione della Macedonia del Nord, che richiederebbe una maggioranza di due terzi nell'Assemblea, un'impresa che necessita dei voti dei partiti di opposizione di etnia macedone.

Aleksandar Nikoloski, vicepresidente del VMRO DPMNE, principale partito di opposizione: "Diciamo chiaramente che non sosterremo questa proposta e cambieremo la Costituzione per un semplice motivo: ciò che viene chiesto alla Macedonia con questa proposta dalla Bulgaria va a toccare le radici della nazione".

Il nostro corrispondente afferma Borjan Jovanovski:  "Come ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron, la Macedonia del Nord si trova a un bivio storico. Deve scegliere tra il percorso dei negoziati per l'adesione all'Ue - che sono impegnativi per le questioni nazionali - o il percorso verso destinazioni sconosciute offerte dalle crescenti correnti politiche anti-Ue".

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