Stress e abusi online: il lato oscuro degli esport

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Guadagnarsi da vivere con i videogiochi è il sogno di tanti appassionati. Ma c'è anche un altro lato della medaglia: i professionisti, spesso poco più che adolescenti, devono imparare a gestire pressioni di vario tipo

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Guadagnarsi da vivere con i videogiochi può sembrare troppo bello per essere vero, ma per alcuni è un lavoro a tempo pieno. L'industria degli esport è in piena espansione e il più vecchio club spagnolo, i Giants, hanno un gruppo di tifosi che segue le prestazioni delle varie squadre con passione e coinvolgimento. E non c'è da stupirsi che i fan siano così fedeli: la squadra ha vinto la SuperLiga di League of Legends per ben sette volte. Ma com'è la vita dei giocatori, molti dei quali entrano in squadra in età adolescenziale?

Una carriera digitale

"Mi sono unito ai Giants a 17 anni - racconta Antonio Espinosa -. Da quel momento ho capito che si poteva vivere di questo gioco, guadagnare uno stipendio, avere un futuro". L'amore di Antonio per i videogiochi è iniziato in giovane età e lo ha visto crescere fino a diventare uno dei giocatori più talentuosi della scena. Ma il successo è accompagnato da pressioni enormi, soprattutto online.

Molestie online negli esport

"Sei esposto - confessa Antonio -. Migliaia di persone ti guardano giocare e se fai qualcosa di sbagliato, ti insultano dicendoti cose brutte". Alcune persone, però, non si sono limitate a criticare il suo gioco, ma hanno iniziato a commentare anche la sua vita privata. "Avevo una relazione con una ragazza e quando stavamo insieme c'erano un paio di persone che erano come degli stalker - ricorda Antonio -. Facevano commenti su di noi e su tutto ciò che facevamo".

Alla fine gli abusi sono diventati così pesanti che Antonio si è rivolto alla polizia, che però non ho potuto fare nulla, essendo gli stalker di un altro Paese.

E le donne negli eport?

Anche il genere può giocare un ruolo negli abusi online. "Credo di avere sperimentato gli stessi livelli di odio sia in una squadra mista che in una squadra tutta al femminile - racconta Jess Gorzycka, giocatrice dei Giants -. La gente dice: 'Devi stare in una squadra femminile perché non sei abbastanza brava per stare in una squadra mista'. Poi, quando passi a una squadra mista, ti dicono: 'Sei lì solo perché gli serviva una donna'. Ti insultano in ogni caso".

Anche se Jess ha avuto esperienze negative, ritiene che gli aspetti positivi siano superiori a quelli negativi. "Ho sempre considerato lo streaming il miglior lavoro del mondo - dice Gorzycka -. Ci sono alcuni problemi, ma il mio pubblico è molto comprensivo e vuole il meglio per me".

Ogni settimana in Hacker:HUNTER Next Level analizziamo storie reali di hacker nell'industria del gioco e cerchiamo di capire se l'hacking può essere utilizzato a fin di bene.

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