Nucleare iraniano, si torna ai negoziati: sul tavolo le sanzioni alla Guardia rivoluzionaria

I colloqui sul nucleare con l'Iran rientreranno presto nel vivo: a dirlo è l'Alto commissario europeo agli affari esteri Josep Borrell, che ha incontrato a Teheran l'omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian.
Oggetto del contendere sono soprattutto le sanzioni che Washington continua a imporre alla Guardia rivoluzionaria: Teheran ne chiede il ritiro, ma l'irremovibilità della Casa Bianca ha portato, lo scorso marzo, all'abbandono del tavolo da parte iraniana
Parlando alla stampa, Abdollahian ha detto che "è importante per l'Iran ricevere i pieni benefici economici che erano stati concordati nel 2015". Borrell, dal canto suo, ha sottolineato come tre mesi siano passati dall'interruzione dei negoziati e ci sia bisogno di "accelerare il dialogo".
Siglato a Vienna nel 2015 - con Germania, Francia, Regno Unito, Russia, Cina e la partecipazione indiretta degli Stati Uniti, oltre ala mediazione di Bruxelles - l'accordo è saltato 3 anni dopo, con l'abbandono di Donald Trump e la reimposizione delle sanzioni.
Teheran rispose accelerando il suo programma di arricchimento dell'uranio, con una ulteriore precipitazione dei rapporti al'inizio di giugno 2022, in seguito alla risoluzione del Consiglio dei governatori dell'AIEA contro l'Iran per la sua mancanza di trasparenza.
Teheran ha risposto spegnendo 27 telecamere di sorveglianza in diversi impianti nucleari.
La visita di Borrell a Teheran segue quella del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che ha discusso, tra le altre cose, dell'accordo nucleare e della cooperazione energetica con l'Iran.