Spagna, Portogallo, Belgio, Italia... i lavoratori del settore aereo, dopo i licenziamenti di massa in epoca pandemica, reclamano migliori condizioni di lavoro
Giorni di agitazione nei cieli europei. Dopo i licenziamenti in epoca di pandemia, nel settore aereo il sottorganico è strutturale, lamentano i piloti e assistenti di volo, che scioperano.
In Belgio cancellati fino a domenica, a causa dello sciopero iniziato questo venerdì, più di 400 voli Bruxelles Airlines e Rayanair dopo che il personale ha incrociato le braccia; la situazione, dicono i sindacati, è insostenibile. Philip Boyriven, pilota Ryanair, denuncia: "Se confrontiamo le condizioni attuali con il 2019, vediamo che nel 2019 avevamo circa 2500 voli al giorno in tutto il network, ora siamo sopra i 3000 ma con lo stesso personale".
Lo sciopero dei lavoratori Ryanair si è esteso a Italia, Portogallo, Francia e Spagna ma qui non ha avuto conseguenze perché la compagnia, accusata dai sindacati di comportamento antisindacale, ha convocato l'80 % di lavoratori in più. Quindi oggi in Spagna all'appello sono mancati solo i voli Ryanair in arrivo dal Belgio. Ernesto Iglesias, rappresentante sindacale dell'USO, sindacato spagnolo, spiega che i lavoratori chiedono: "cose basilari come non pagare i lavoratori sotto il salario minimo, dare acqua ai membri dell'equipaggio, negoziare un contratto collettivo".
In Spagna lo sciopero durerà sei giorni, in Italia 3, scatta questo sabato e coinvolge oltre a Ryanair anche i lavoratori di Easyjet e Volotea.
Anche i binari del treno si surriscaldano, diopo la protesta dei ferrovieri britannici arriva quella dei colleghi francesi che chiedono migiori salari; le date in rosso sono il 6 e il 7 luglio. Ma già oggi sulle linee ferroviarie metropolitane intorno a Parigi (RER) si sono verificati disagi.