Mentre Kiev e Mosca continuano a rimpallarsi responsabilità per una crisi alimentare soverchiante, si pensa a nuove spedizioni su ferrovia o gomma
È battaglia diplomatica sul porto ucraino di Odessa: dall'inizio dell'invasione russa, tonnellate di grano - in gran destinate al terzo mondo - restano bloccate , mentre Mosca e Kiev si rimpallano le responsabilità di una crisi alimentare che rischia di diventare la catastrofe del secolo.
Secondo il presidente Zelensky gli sforzi per consentire alle navi cargo di lasciare le banchine continuano incessanti:"Stiamo conducendo complessi negoziati a più livelli per sbloccare i nostri porti ucraini. Ma vedete, non ci sono ancora progressi, perché non è stato ancora trovato un vero strumento per garantire contro ulteriori attacchi russi".
Tra le soluzioni alternative intanto si pensa a spedizioni ferroviarie o via gomma: l'Ungheria ha offerto il suo territorio come possibile rotta per le esportazioni
"Abbiamo offerto che le esportazioni di grano dall'Ucraina destinate al Nord Africa o al Medio Oriente possano passare attraverso l'Ungheria - ha detto in proposito il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto - e possiamo anche dare libero corso alla capacità di spedizione e alla capacità logistica".
Nel frattempo, i residenti di Kramatorsk, nella regione orientale del Donbas, cercano di ricostruire un simulacro di normalità nonostante le preoccupazioni per l'avanzata delle truppe russe nella loro direzione. La città assediata di Severodonetsk dista soli soli 50 chilometri, ma molti dei residenti sono assolutamente decisi a non lasciare le proprie abitazioni