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Rissa fra minori filmata davanti a scuola, indagati tre 15enni

Un mese fa nel Bolognese, uno dei litiganti in ospedale
Un mese fa nel Bolognese, uno dei litiganti in ospedale
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - BOLOGNA, 13 GIU - I carabinieri di Medicina, nel Bolognese, hanno segnalato alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna tre quindicenni per una rissa scoppiata un mese fa davanti a una scuola media della cittadina e ripresa in un video, poi diffuso sui social. Sono accusati di lesioni personali a un loro coetaneo, finito al pronto soccorso con lesioni guaribili in 20 giorni. I fatti risalgono al primo pomeriggio del 4 maggio quando due alunni della scuola, dopo una lite iniziata all'interno dell'istituto, si erano dati appuntamento fuori al termine delle lezioni per regolare i conti. Secondo quanto ricostruito, i due hanno cominciato a picchiarsi davanti a diversi compagni, che hanno ripreso la scena con i loro telefonini. Nei filmati, successivamente acquisiti dai carabinieri, si vedono e si sentono gli amici ridere e assistere alla scazzottata senza intervenire. Solo quando uno dei due sfidanti finisce a terra e si trova in evidente difficoltà un paio di amici si avvicinano per aiutarlo, cercando di allontanare l'altro. Per farlo a quanto pare lo spostano a forza, arrivando a fargli male. Il quindicenne finirà in ospedale con una spalla lussata, un ematoma alla palpebra sinistra con emorragia dell'occhio. All'indomani dell'accaduto i genitori del ragazzo ferito si sono rivolti ai carabinieri per denunciare chi ha procurato quelle lesioni al figlio. Dopo avere ascoltato i protagonisti della lite e alcuni testimoni e esaminato i filmati girati con il telefonino, i militari hanno identificato tre ragazzini, coetanei del ferito e italiani come lui: il primo compagno con il quale si stava picchiando e due degli amici intervenuti per fermarlo. Dell'intera vicenda è stata informata la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, che valuterà le posizione dei tre quindicenni indagati. (ANSA).

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