Guerra in Ucraina: Kiev respira, riaprono cinema e teatri

La linea del fronte in Ucraina si sposta a est e Kiev torna a respirare.
Il pericolo non è passato, la Capitale è ancora un bersaglio, anche se le sirene dei raid aerei non suonano più così tante volte al giorno come in marzo o aprile.
Dopo la chiusura a febbraio, poco dopo l'invasione, anche i cinema e l'Opera nazionale della città hanno riaperto i battenti alla fine di maggio.
Il Teatro Podil ha riaccolto il pubblico, facendo il tutto esaurito per le sue prime tre rappresentazioni.
Yuriy Felipenko, attore, racconta i dubbi della vigilia: "Abbiamo deciso di provare a mettere in scena gli spettacoli con un numero ridotto di attori, due o tre. In cartellone oggi c'era il terzo spettacolo. Stavamo pensando a come sarebbe andata, se gli spettatori sarebbero venuti anche in tempo di guerra, se avrebbero pensato al teatro, se fosse di qualche interesse. E siamo stati felici che i primi tre spettacoli siano andati esauriti".
Gli artisti hanno esitato a tornare sul palcoscenico, ma - di fronte a un grande afflusso di persone - hanno sposato la teoria che sia necessario produrre cultura anche durante il conflitto.
"La questione principale è come gli attori possono essere utili. Penso che troverò i soldi per sopravvivere - dice Kostya Tomlyak, uno di loro - tutti troveranno un modo per sfamarsi. Ma cosa fare per non disconnettersi, questa è la domanda a cui non so rispondere".
Le forze russe hanno rinunciato all'offensiva sulla capitale ucraina all'inizio di aprile per concentrarsi nuovamente sulla regione orientale del Donbass. A Kiev si torna ad andare a teatro.