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Shanghai, si avvicina il giorno della riapertura

La Cina ha adottato una politica "zero-Covid" contro il virus.
La Cina ha adottato una politica "zero-Covid" contro il virus. Diritti d'autore  Liu Ying/Xinhua
Diritti d'autore Liu Ying/Xinhua
Di Euronews
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Nella megalopoli cinese non mancano le proteste degli abitanti, che chiedono un allentamento delle misure anti-covid.

Si avvicina il giorno della riapertura per Shanghai, dopo due mesi di un duro lockdown che ha costretto i 25 milioni di abitanti del centro finanziario cinese a rimanere chiusi nelle loro abitazioni per impedire la propagazione del Covid-19.

Le autorità di Shanghai hanno dichiarato di volere riaprire gradualmente la città a partire dall'inizio del mese di giugno, ma alcuni abitanti insistono per recuperare fin da subito la loro libertà. In alcuni quartieri della megalopoli, i residenti hanno infatti deciso di affrontare le autorità per ottenere regole più permissive. Le proteste si sono allargate a diverse parti della città e alcuni quartieri hanno ottenuto un allentamento delle misure.

"Zone di precauzione"

Quasi tutta la città è definita come una "zona di precauzione", la categoria meno restrittiva. Ma nella pratica, la decisione finale sulle regole imposte spetta ai comitati residenziali di ogni singola zona, lasciando di fatto campo libero all'arbitrarietà delle autorità locali.

Le regole in vigore per limitare la propagazione del Covid-19 rimangono molto dure a Shanghai. Per utilizzare il sistema di trasporto pubblico, rimesso in funzione questa settimana, i passeggeri devono effettuare un tampone molecolare nelle 48 ore precedenti e indossare una mascherina. Molti ristoranti e negozi sono chiusi. Le scuole riapriranno le porte a partire dal 6 giugno, secondo le autorità locali.

Per affrontare la pandemia, la Cina ha scelto di applicare una strategia "zero Covid", anche a causa del basso tasso di vaccinazione delle categorie più fragili. Nel Paese, solo 8 anziani su 10 hanno ricevuto due dosi del vaccino anti-Covid.

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