La tregua di tre giorni promessa da Mosca ha permesso l'evacuazione dei civili. Ma gli attacchi contro l'acciaieria non si sono fermati.
Sarebbero cinquanta i civili evacuati venerdì dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Secondo Mosca, tra loro ci sarebbero anche 11 bambini. Nei tunnel di questo complesso industriale di epoca sovietica si trova l'ultima resistenza ucraina della città portuale sul mar d'Azov. Sarebbero ancora almeno 200 i civili barricati nei bunker, insieme a un gruppo di marines ucraini e a una parte del battaglione Azov.
Una condizione che assomiglia a "una tortura", ha denunciato il presidente ucraino. "Nessuno può ottenere viveri e nessuno puo' consegnare del cibo. A tutte le organizzazioni internazionali è vietato l'ingresso nell'area. Non possono ricevere neanche l'acqua", ha riportato Volodymyr Zelensky.
Mosca continua l'assalto all'acciaieria
Anche durante la tregua di tre giorni promessa da Mosca, e che ha permesso l'evacuazione dei civili, gli attacchi contro l'acciaieria non si sono fermati. "A Mariupol, la resistenza ucraina barricata nell'acciaieria Azovstal continua a difendersi", dice un membro dell'esercito di Kiev. "In alcune aree, il nemico ha ripreso le sue operazioni aree per prendere il controllo dell'acciaieria".
Alcune immagini pubblicate dal reggimento Azov in settimana sembrano confermare gli attacchi russi contro il complesso industriale, per il momento ancora sotto controllo ucraino. Questo intensificarsi degli attacchi contro Azovstal farebbe parte del piano per "l'assalto finale" all'acciaieria, previsto da Mosca anche con l'avvicinarsi delle data simbolica del 9 maggio.
Secondo il reggimento Azov, le truppe di Mosca stanno impiegando forze aree, artiglieria e forze di terra per tentare di espugnare l'acciaieria.