Perché la guerra ucraina ha conseguenze sull'agricoltura mondiale. Le previsioni pessimistiche della Fao
La guerra in Ucraina è alla base dell'impennata del prezzo del gas, che ha conseguenze pesanti anche sul mercato dei fertilizzanti.Ecco perché: i più comuni fertilizzanti sono sintetizzati a partire dal metano, di questa categoria fanno parte anche l'ammoniaca e il nitrato di ammonio.
Stando alla Fao, la Russia è la prima produtrice mondiale di questa categoria di fertilizzanti. Il Brasile importa dalla Russia l'85% del fabbisogno di concimi. E come sottolinea il presidente di Confagricoltura della città di Prudentopolis nello Stato di Parana, Edimilson Rickli, già per la prossima semina di grano, segale e avena.
"L'import è già compromesso, non sappiamo quando questo conflitto finirà e non sappiamo quando queste materie prime arriveranno da Russia e Bielorussia. Il problema è dove compreremo i fertilizzanti. Dobbiamo trovare altri fornitori".
Non va meglio per l'Unione europea, dove 1/4 dei fertilizzanti usati proviene dalla Russia. Dimitris Papailiou si fa i conti in tasca:"Prima del conflitto, per un certo fertilizzante pagavo 18-22 euro per 25 chili, adesso per la stessa quantità pago 35-37 euro. Parlo di concimi di cui non possiamo fare a meno".
Questa aspetto della crisi interesserà, stando agli esperti, in modo particolare quei Paesi che sono già in pre crisi alimentare, come sottolinea Michael J. Puma, ricercatore alla Columbia University:
"Se si fa un passo indietro per avere uno sguardo globale è evidente che il numero di persone che fronteggia una crisi alimentare è aumentato nell'ultimo anno soprattutto dopo la pandemia; penso che siano ciarca 800 milioni le persone in questa situazione ".
Stando alla Fao il prezzi alimentari sono cresciuti a marzo del 12,6% . Un record dal 1990, anno in cui è stato creato l'indice dei prezzi.
Come si producono i fertilizzanti
La stragrande maggioranza dei fertilizzanti nasce dall’ammoniaca, prodotta con il metano. Se il prezzo del metano si impenna, le aziende sono costrette ad alzare i prezzi se vogliono restare sul mercato.
Molte però non hanno la possibilità di farlo, né alla velocità non alla velocità che sarebbe necessaria.
E non possono nemmeno aumentare la produzione anche dove i prezzi del metano sono inferiori, come negli Stati Uniti, perché questi impianti lavorano già al massimo delle proprie possibilità.