Corteo di protesta a Bastia e Ajaccio promosso dagli indipendentisti. L'accusa: qualcuno cantava l'inno francese mentre la Corsica seppelliva Yvan Colonna
Bandiere corse sulle spalle, la folla è avanzata verso la caserma CRS, il corpo della polizia nazionale francese con funzioni antisommossa e di protezine civile, vicino a Bastia.
500 persone hanno partecipato al corteo promosso dagli indipendentisti, che denunciavano le provocazioni subìte.
I manifestanti hanno accusato la CRS di aver cantato la Marsigliese venerdì, mentre la Corsica stava seppellendo Yvan Colonna, icona dell'indipendentismo corso.
Altre 200 persone hanno protestato ad Ajaccio.
Paul-Felix Benedetti, leader di "Core in Fronte", un movimento minoritario pro-indipendenza nell'Assemblea della Corsica, descrive il disagio di una buona parte della società corsa: "C'è un risveglio della società, con un'identità corsa che diventa sempre più forte, e tutta una parte della popolazione che oggi ha la sensazione di essere stata derubata. All'inizio ci abbiamo creduto: credevamo che attraverso le elezioni si potesse ottenere un progresso politico. Ma dopo qualche anno abbiamo riscontrato la negazione permanente di questo suffragio universale popolare. A questo punto, non resta che l'espressione in strada, non resta che la protesta".
L'attacco mortale a Yvan Colonna in prigione ha risvegliato un sentimento di ribellione, in alcuni casi sfociato in violenza, nei confronti dello Stato francese sull'isola.