Un convoglio di centinaia di auto ha finalmente imboccato un corridoio umanitario per fuggire da Mariupol. Secondo il Pentagono, "l'invasione russa non sta andando come previsto da Putin". Clamorosa protesta alla tv russa: giornalista in onda con il cartello "No War", arrestata
Via da Mariupol
Un convoglio di 160 auto civili è finalmente riuscito a lasciare Mariupol, città ormai devastata. nel sud-est dell'Ucraina, lungo un corridoio umanitario designato.
Tra i cittadini "intrappolati" a Mariupol ci sono anche degli italiani, come ha comunicato la Farnesina.
Dopo giorni di tentativi falliti di consegnare rifornimenti e offrire un passaggio sicuro per i civili intrappolati, il convoglio è diretto verso Zaporizhzhia, città divenuta celebre per la sua centrale nucleare, presa d'assalto un paio di settimane fa.
Alcune esplosioni, almeno tre, sono avvenute poco dopo le 5 di stamattina in una zona residenziale nel centro di Kiev. Si tratterebbe di missili balistici.
L'incessante bombardamento russo delle principali città dell'Ucraina ha costretto quasi 3 milioni di persone - dati ONU - a fuggire dal paese.
La Croce Rossa descrive le condizioni di coloro che sono rimasti come "niente meno che un incubo".
Pentagono: "La guerra non sta andando come vuole Putin"
Ma, nonostante i bombardamenti, il Pentagono sostiene che l'invasione russa non sta andando secondo i piani.
Lo sostiene John Kirby, portavoce del Pentagono.
Missili su Donetsk
Nell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, funzionari filo-russi hanno riferito che almeno 20 persone sono rimaste uccise e 26 ferite dopo che un missile balistico tattico ucraino "Tochka" ha colpito proprio Donetsk. Secondo le autorità il missile era equipaggiato con bombe a grappolo.
Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha promesso di distruggere le strutture di costruzione di missili dell'Ucraina come ritorsione per il lancio di missili a Donetsk, peraltro negato da Kiev.
Protesta alla tv russa: giornalista arrestata (e multata)
Clamorosa protesta durante il telegiornale della Tv di Stato russa, Channel One: Marina Ovsyannikova, una giornalista, ha esibito un cartello con la scritta "No alla guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo".
La donna - di padre ucraino e madre russa - aveva già postato un video di denuncia: ora è stata arrestata.
Sparita per molte ore, facendo temere il peggio, Marina Ovsyannikova è riapparsa nella serata di martedì 15 marzo, uscendo dal tribunale che l'ha condannata ad una multa per "manifestazione non autorizzata".
Euronews racconta
Quando - era il 25 gennaio 2022 - Kharkiv temeva solo di essere un bersaglio...