Il cancelliere tedesco congela il North Stream 2, primo schiaffo a Putin

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la conferenza stampa
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la conferenza stampa Diritti d'autore 113033+0000/(c) AFP-Pool
Di euronews e ansa
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Il cancelliere Scholz blocca il rapporto sull'analisi della sicurezza dell'approvvigionamento relativo al North Stream 2, senza questo rapporto il gasdotto non può funzionare

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L'Unione europea lavora a un pacchetto di sanzioni che, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, saranno "massicce e robuste". E la Germania ha deciso di dare subito un segnale forte, cedendo su uno dei progetti sui quali ha maggiori interessi economici: il gasdotto Nord Stream 2. Lo stesso Scholz ha annunciato il congelamento dell'autorizzazione della rete, non ancora in funzione.

Blocco del rapporto tecnico

"Decideremo anche in giornata - ha ribadito il cancelliere tedesco - la situazione oggi è fondamentalmente diversa. E quindi, alla luce degli ultimi sviluppi, dobbiamo anche rivalutare questa situazione, anche per quanto riguarda, tra l'altro, il North Stream 2. Ho chiesto al nostro Ministero federale dell'economia di ritirare il rapporto esistente sull'analisi della sicurezza dell'approvvigionamento presso l'Agenzia federale delle reti. Sembra una cosa tecnica, ma è il passaggio necessario ai sensi del diritto amministrativo affinché non possa aver luogo alcuna certificazione del gasdotto. E, dopotutto, North Stream 2 non può entrare in funzione senza questa certificazione". Ha concluso Scholz.

La non facile concertazione occidentale

L'Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell si è dimostrato ottimista, dicendosi certo del "voto unanime" che darà il via alle prime sanzioni contro Mosca. Un pacchetto che dovrebbero prevedere, tra l'altro, il blocco dell'export con il Donbass limato in queste ore a Parigi dai ministri degli Esteri dell'Unione europea. Anche l'Italia, come ha sottolineato in un editoriale il Wsj, ha notevoli interessi in campo e non è un caso che il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, giunto nella capitale francese, abbia sottolineato che Roma è "assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni". Il premier Mario Draghi intanto è "in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell'Europa". La via del dialogo, ha sottolineato Draghi, "resta essenziale, ma stiamo già definendo nell'ambito dell'Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia".

Londra, Washington e Mosca

Londra, come ha annunciato il premier Boris Johnson, sta per varare una raffica di misure e anche oltreoceano si lavora agli interventi per indebolire finanziariamente Mosca. Il presidente Usa Joe Biden ha già firmato un bando sugli investimenti e le attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell'Ucraina, ma saranno prese a breve nuove misure.

Intanto da Mosca Putin ha assicurato che le forniture di gas continueranno ininterrotte. E stanotte il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nonostante la sterzata di ieri, durante il consiglio di sicurezza dell'Onu ha assicurato di essere ancora disposto a partecipare all'incontro con il segretario di Stato Usa Blinken fissato per giovedì.

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