Duro scontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti, Mosca nega manovre ma per Washington è pronta a schierare 30mila soldati al confine ucraino
Un confronto serrato in una sede importante. La riunione del consiglio di sicurezza dell'ONU dedicata alla questione ucraina si è risolta in uno scambio di accuse reciproche tra Washington e Mosca. La riunione è stata voluta dagli americani accusati dai russi di usare così la diplomazia del megafono. Vasily Nebenzya, Ambasciatore russo presso l'Onu, ha usato parole dure: "Comprendiamo appieno il desiderio dei nostri colleghi americani di scatenare l'isteria riguardo alla cosiddetta aggressione attiva russa. Lo vogliono fare anche all'interno del Consiglio di sicurezza. I colleghi del Consiglio di sicurezza si trovano in una situazione estremamente difficile. Tutto ciò, questa isteria, è di grande danno per la stessa Ucraina".
Pressioni crescenti su Mosca
Stati Uniti e Gran Bretagna questa domenica hanno minacciato nuove sanzioni contro la Russia. Le pressioni su Mosca, aumentano giorno dopo giorno. L'ambasciatrice Usa all'Onu ha detto che Washington prevede il peggio: "La Russia ha spostato quasi 5.000 soldati in Bielorussia con missili balistici a corto raggio, forze speciali e batterie antiaeree. Abbiamo prove che la Russia intende schierare fino a 30.000 soldati vicino al confine tra Bielorussia e Ucraina, meno di due ore a nord di Kiev, all'inizio di febbraio".
Mentre i civili ucraini si preparano a un'aggressione Kiev dice che se la Russia non vuole una guerra deve ritirare le truppe al confine. Da parte sua Mosca ha chiesto una nuova riunione del consiglio di sicurezza Onu per il 17 febbraio mentre il ministro degli esteri Lavrov dice che la Russia vuole buoni rapporti con tutti.