I funerali di Stato si terranno venerdì alle 12 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica a Roma
La moglie e i due figli di David Sassoli hanno accolto il feretro del presidente dell'Europarlamento deceduto due giorni fa a 65 anni, davanti alla sala della protomoteca al Campidoglio.
Stretto a loro, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, compagno di partito nonché amico e sodale di Sassoli negli anni in cui anche lui era europarlamentare.
Tra i primi ad arrivare, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del consiglio Mario Draghi, il presidente della Camera Roberto Fico; poi l'ex presidente dell'europarlamento Antonio Tajani, l'ex primo ministro Giuseppe Conte: altro colore politico, stesso cordoglio.
C'è lo stato maggiore del pd romano,poi arriva anche Walter Veltroni e una delegazione della Cgil: i funerali di Stato si terranno venerdì alle 12 nella chiesta di Santa Maria degli Angeli in piazza della Repubblica a Roma.
Un "profilo" perbene
Un avversario politico leale, il costruttore di un'Europa sociale, un uomo che, come ha detto Sergio Mattarella, "ha creduto e costruito un'Europa di pace al servizio dei cittadini".
Alla Camera, che ha commemorato Sassoli con un minuto di silenzio, il ricordo dei deputati è stato commosso. Da Forza Italia ai 5 Stelle a Liberi e uguali il cordoglio è sincero come raramente si è visto nella vita della Repubblica italiana.
Arriva anche il presidente del consiglio a ricordare il costruttore di un'Europa sociale dalla parte dei più deboli: "I valori a noi cari non sono indistruttibili, ci ha ricordato Sassoli in un discorso recente, nella sua vita David li ha custoditi difesi promossi e ora tocca a noi tutti continuare a farlo", ha detto Mario Draghi come Sassoli cattolico ed europeista convinto.
Il partito democratico perde un dirigente che ha saputo sopravvivere alle correnti di partito e che si è prestato a tante sfide; un faro per i militanti della sinistra convintamente antifascisti, egalitari e progressisti disillusi dai troppi 'ma anche' e dai tentennamenti al centro di un partito a volte claudicante.
"L'eredità che ci lascia la vogliamo portare avanti sapendo che sarà difficile essere all'altezza di quello che lui ha fatto e rappresentato fino all'ultimo", ha detto Enrico Letta ricordandolo al Nazareno.