Esonerati solo coloro che presentino controindicazioni debitamente certificate
Con l’aumento dei contagi a causa della rapida diffusione della variante Omicron, l'Ecuador giovedì è diventato il primo paese al mondo a rendere obbligatori i vaccini contro il coronavirus a partire dai cinque anni di età. Il ministero della Salute ha definito i vaccini uno "scudo di protezione" contro il virus, capaci di aiutare a prevenire malattie gravi, ricoveri e decessi. Una decisione presa, ha aggiunto, "sulla base della Costituzione in cui è stabilito che lo Stato debba garantire il diritto alla salute dei cittadini".
Gli unici esonerati sono coloro che presentino controindicazioni debitamente certificate. Non ci saranno sanzioni per i non vaccinati, ma sarà loro limitato l’accesso a qualsiasi luogo chiuso, di fatto un confinamento.
La decisione però non convince. "Non dovrebbe essere obbligatorio il vaccino, dovremmo essere noi consapevoli che possiamo diffondere il virus se adottiamo comportamenti irresponsabili", afferma Guadalupe Rodríguez, imprenditrice.
"Piuttosto che essere obbligatorio il vaccino, penso che dovremmo avere noi cittadini la coscienza di venire personalmente a vaccinarci senza essere costretti", le fa eco Juan Francisco Toro, insegnante.
L'Ecuador è il settimo paese dell'America Latina con il maggior numero di morti per covid-19. Finora ha registrato quasi 540mila casi di coronavirus e 33.600 decessi. Circa il 69% dei quasi 18 milioni di abitanti ha ricevuto le prime due dosi di vaccino, 900.000 persone la terza dose.
La vaccinazione contro il coronavirus per gli adulti è obbligatoria in Tagikistan, Turkmenistan, Indonesia e Micronesia. La Nuova Caledonia sta valutando di estendere la vaccinazione obbligatoria a tutto il personale pubblico, e non solo a quello sanitario.