Crolla la lira turca, conseguenze in Siria

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Nelle zone-cuscinetto influenzate dalla Turchia, l'economia locale è alla paralisi

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Si ripercuotono anche nel nord-ovest della Siria gli effetti del crollo della lira turca. In queste zone-cuscinetto create da Erdogan nel 2019 circola la divisa di Ankara e da quando questa ha cominciato a crollare, l'economia locale ne paga le conseguenze. In poco piu di un anno la lira turca ha perso sul dollaro più del 45 per cento, con una tendenza in netta accelerazione nelle ultime settimane, il che ha falcidiato il potere d'acquisto.

"Speravamo che la lira turca fosse più stabile della valuta siriana, che subiva molte fluttuazioni. Ma da quando è stata adottata anche quii la lira turca ha fatto lo stesso, per noi è come se non fosse cambianto niente. Ora la moneta turca per il fatto che ha perso stabilità influenza le attività e il commercio e porta alla paralisi dell'economia", dice un operatore economico.

Attorno a Idlib sono milioni gli sfollati e migliaia i combattenti o ex combattenti jihadisti. Secondo stime delle agenzie dell'ONU il 97 per cento di loro vive in condizioni di povertà estrema. In queste condizioni l'impennata dei prezzi rende di fatto inaccessibili alla generalità della popolazione molti prodotti.

"Non sappiamo che fare. Dovremmo stare lì a cambiare le etichette coi prezzi due volte al giorno. La gente pensa che noi ci avvantaggiamo per questi aumenti del prezzo della merce, ma non capisce che tutto deriva dal cambio tra la lira turca e il dollaro", afferma un commerciante.

Nei negozi si trovano solo prodotti importati dalla Turchia, ma le transazioni sono quotate in dollari. Per gli economisti questo causa contemporaneamente prezzi alti e penuria di merci. La soluzione, per l'economista Mohamad al-Bakour, potrebbe venire dal calcolare i salari in dollari e poi pagarli nel corrispondente valore in lire turche. Questo, afferma, darebbe respiro ai mercati.

In pieno inverno, e con i rischi legati al covid, le condizioni per una imminente catastrofe umanitaria sono riunite. L'allarme arriva da diverse agenzie umanitarie, preoccupate dalla crescita in tutto il paese della malnutrizione cronica.

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