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Zhang Zhan, la blogger cinese che denunciò la gestione del Covid rischia la vita

Zhang Zhan, la blogger cinese che denunciò la gestione del Covid rischia la vita
Diritti d'autore  Kin Cheung/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Cinzia Rizzi Agenzie: Amnesty International
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Nazioni Unite, Reporter Senza Frontiere e Amnesty International chiedono che venga immediatamente rilasciata e possa ricevere cure

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L'Onu si è detta "molto preoccupata" per la salute dell'attivista e blogger cinese Zhang Zhan, detenuta per aver denunciato sui social media la cattiva gestione della pandemia da parte di Pechino. 

Le Nazioni Unite, così come Reporter Senza Frontiere e Amnesty International, chiedono il suo immediato rilascio e che le siano concesse cure mediche urgenti, perché la 38enne sarebbe in "grave pericolo di vita". Zhang infatti sarebbe in uno stato critico da giorni, in seguito a diversi scioperi della fame, che l'hanno portata a pesare meno di 40 chili. 

Quella ricerca della verità che potrebbe costarle la vita

La donna si recò a Wuhan nel febbraio 2020 e per tre mesi osservò la risposta delle autorità alla pandemia, diffondendo informazioni sui social. A maggio, venne arrestata dalla polizia e trasferita a Shanghai, dove nel dicembre 2020 venne condannata a quattro anni di carcere per "aver provocato conflitti e creato problemi di ordine pubblico". Nel giugno 2020, iniziò il suo primo sciopero della fame, per protestare contro quest'ingiustizia. A dicembre assistette al suo processo su una sedia a rotelle. In quei sei mesi venne anche legata a mani e piedi, per 24 ore al giorno, come punizione per il suo sciopero della fame.

Il 31 luglio di quest'anno è stata ricoverata in ospedale per malnutrizione acuta, prima di ritornare in carcere e continuare uno sciopero della fame parziale.

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