L'accordo che ha visto gli Stati Uniti ritirarsi unilateralmente nel 2018 revocava in parte le sanzioni che soffocavano l'economia della repubblica islamica in cambio di una frenata drastica di Teheran sul programma per l'arricchimento dell'uranio
Sono ripresi a Vienna i colloqui con Teheran sul programma nucleare.
I diplomatici occidentali hanno avvertito che il tempo stringe per negoziare una soluzione a causa dei significativi progressi che l'Iran ha fatto nel suo programma di arricchimento dell'uranio, che è un possibile percorso verso la costruzione di un ordigno nucleare.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi, fino ad oggi, ha sempre ribadito che i negoziatori iraniani non si tireranno indietro "in alcun modo" nel difendere i propri interessi.
Il ministero degli Esteri iraniano ha detto di volere una "ammissione di colpevolezza" dagli Stati Uniti, l'immediata revoca di tutte le sanzioni statunitensi e una "garanzia" che nessun futuro presidente degli Stati Uniti abbandonerà di nuovo unilateralmente l'accordo, come fatto dall'ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump.
Sanam Vakil della Chatham House sottolinea due cose: "L'Iran chiede la revoca di tutte le sanzioni imposte dal 2019 in poi e inoltre vuole la certezza che nessun altro dei firmatari possa ritirarsi dall'accordo così come fecero gli Stati Uniti. Se gli Stati Uniti dovessero comunque avere un nuovo approccio al problema (se dovessero tornare al tavolo negoziale in sostanza) il presidente dovrà rivolgersi al congresso e non è detto che abbia il beneplacito di quest'ultimo".
L'inviato speciale di Biden per l'Iran, Robert Malley, ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a prendere tutte le misure necessarie per tornareal tavolo negoziale, compresa la revoca delle sanzioni imposte dall'amministrazione Trump che hanno paralizzato l'economia iraniana. Ma Malley ha anche avvertito l'Iran che la "finestra per i negoziati... non sarà aperta per sempre". "Ad un certo punto, lo Jcpoa -Accordo sul nucleare iraniano - sarà molto non più valido perché l'Iran avrà fatto progressi che non possono essere ignorati. In questo caso non potremo negoziare - non si può far rivivere un cadavere", ha detto il mese scorso. Da parte sua, il dipartimento di Stato Usa ha spiegato che "ogni opzione è sul tavolo" se l'Iran non negozierà in buona fede e non rimetterà il suo programma nucleare "nel quadro" dell'accordo.