Operazioni di salvataggio della Ong Sea Watch, la Guardia costiera e un pattugliatore romeno
Un altro sbarco in Sicilia, al porto di Augusta, e un'operazione di salvataggio al largo della costa della Calabria nelle ultime ore.
Sicilia
Oltre 460 migranti, tra cui 178 minori - 149 dei quali non accompagnati - sono stati soccorsi nel Mar Mediterraneo dalla Ong Sea Watch in sette diverse operazioni.
La Sea Watch 4 ha tratto in salvo un totale di 482 persone, ma 21 di loro erano state precedentemente evacuate per motivi medici.
Lo sbarco è stato ritardato di un giorno per consentire al personale sanitario di effettuare i controlli, compresi i test per il coronavirus.
In prima battuta, l'Italia aveva negato un porto e da parte di Malta non c'è stata alcuna disponibilità ad accogliere i naufraghi.
Nella notte precedente lo sbarco, l'imbarcazione aveva dichiarato lo stato di necessità ed era stata autorizzata a riparare davanti allo scalo siciliano a causa del maltempo.
La nave si è trovata a fronteggiare una tempesta, con vento e pioggia e con i migranti a bordo a rischio di ipotermia.
Adesso i minori non accompagnati saranno trasferiti in un centro di accoglienza. Gli altri sono stati trasferiti sulla nave quarantena per il necessario periodo di isolamento previsto dai protocolli sanitari.
Calabria
Dopo un’attività in mare durata oltre 16 ore, la Guardia costiera di Reggio Calabria e un pattugliatore romeno hanno salvato 240 migranti nel Mar Ionio, al largo della costa orientale calabrese. C’è stato anche un parto durante il viaggio: una donna, di nazionalità siriana, ha dato alla luce una bimba. Entrambe stanno bene, sono state cautelativamente trasferite all'ospedale di Locri.
Partiti dalla Turchia, i migranti hanno viaggiato per una settimana prima di arrivare in Calabria. Dopo il salvataggio, sono stati divisi in due grupp tra Crotone e Roccella Ionica.