Violenza sulle donne: in piazza a Roma migliaia di donne

Manifestazione a Roma di Non una di meno
Manifestazione a Roma di Non una di meno Diritti d'autore Gregorio Borgia/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di redazione italiana
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Il movimento "Non una di meno" ha organizzato una mega manifestazione dopo lo stop dell'anno scorso dovuto al covid e ha denunciato il peggioramento della situazione a causa della pandemia

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Perla quinta volta si è tenuto a Roma il corteo "femminista e transfemminista contro la violenza sulel donne; violenza patriarcale, istituzionale, economica e ambientale", organizzato dal movimento 'Non una di Meno' partito da piazza della Repubblica e giunto a piazza San Giovanni.

"Dopo due anni di pandemia torniamo in piazza al grido 'Ci vogliamo vive', uno slogan che sintetizza bene le condizioni aggravate dalla pandemia, durante la quale le donne hanno vissuto una  crisi economica e sociale", ha detto Serena di Non una di Meno, poco prima della partenza del corteo. 

"La pandemia ha aggravato ulteriormente anche le condizioni di violenza, sia in casa sia sul lavoro. I dati sono chiari -dice -Per questo abbiamo ritenuto necessario riprenderci lo spazio pubblico e tornare in strada con performance  durante il percorso". All'inizio del corteo, al grido "tremate tremate, le streghe sono tornate", è partita una performance di teatro e danza poi, in via Cavour,i manifestanti hanno agitato mazzi di chiavi per ricordare che la maggior parte dei femminicidi e delle violenze avvengono all'interno delle mura domestiche. 

E ancora, partecipanti a terra per un minuto di silenzio per le donne vittime di femminicidio, quindi un grido muto  'esploso' in  un urlo di rabbia. "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", le parole urlate in coro in piazza. 

"Rilanciamo il tema della lotta femminista e transfemminista in un momento in cui l'attacco si fa molto pesante - ha sottolineato Serena -  anche per le politiche del governo che parla molto ma non fa. Penso al piano antiviolenza fermo e non ancora rinnovato, o al blocco del Ddl Zan".

 "Per eliminare la violenza degli uomini sulle donne c'è bisogno di educare al rispetto, alla valorizzazione delle differenze, combattendo gli stereotipi di genere". Così Valentina Cuppi, presidente dell’Assemblea Pd. "Noi ci vogliamo vive, ci vogliamo unite, ci vogliamo libere dall'asimmetria di genere, dal maschilismo, dalla violenza che ogni giorno miete vittime nella nostra società. E per esserlo dobbiamo tutte e tutti tenere a mente che ogni giorno è 25 novembre. Non una di meno", ha concluso. 

Da inizio 2021 sono stati già 109 i femminicidi, uno ogni 3 giorni, a conferma di un problema che rimane strutturale.    “Mentre una donna ogni 72 ore muore per femminicidio e si registra un aumento della violenza domestica, il piano triennale antiviolenza istituzionale è scaduto e non viene ancora rinnovato”per questo “pubblicheremo e porteremo in piazza e in rete i dati dell’osservatorio sui femminicidi, lesbicidi e transcidi avviato da Non Una DI Meno per ribadire che la violenza è strutturale e si alimenta in condizioni di dipendenza economica, ricatto, giustizia patriarcale e politiche istituzionali inadeguate e sessiste”.

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