Nella capitale Honiara riaprono negozi e distributori di benzina. Tre giorni di proteste antigovernative hanno causato tre morti e distrutto parti di città
Una calma apparente è tornata sabato a Honiara, capitale delle Isole Salomone nel Sud del Pacifico, dopo giorni di sommosse che hanno provocato almeno tre morti e distrutto varie aree della città.
Alcuni distributori di benzina, negozi e altre attività commerciali hanno iniziato a riaprire i battenti con cautela e i residenti hanno potuto acquistare generi di prima necessità.
Quella che era iniziata come una pacifica manifestazione mercoledì scorso si è rapidamente trasformata in un violento "tutti contro tutti": i residenti si sono uniti ai manifestanti antigovernativi bruciando edifici e distruggendo vetrine chiedendo la rimozione del primo ministro Manasseh Sogavare, tanto che l’Australia ha annunciato l'invio di forze militari di peacekeeping.
Il governatore David Vunagi ha decretato il coprifuoco notturno per Honiara, a partire dal 26 novembre.
Due anni di confini chiusi a causa della pandemia hanno messo in ginocchio la già devastata economia delle isole, aggravando disoccupazione e la povertà.