Russia: caso Memorial, al via il dibattimento per sciogliere l'ONG

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Davanti alla Corte suprema, nel mirino una delle più antiche ed autorevoli organizzazioni non governative del Paese: la mossa, che ha suscitato indignazione pubblica, fa parte di una serie di repressioni in atto contro attivisti, media indipendenti e sostenitori dell'opposizione

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Al via il dibattimento davanti alla Corte suprema russa per sciogliere Memorial, una delle più antiche ed autorevoli organizzazioni non governative del Paese.

La mossa, che ha suscitato indignazione pubblica, fa parte di una serie di repressioni in atto contro attivisti, media indipendenti e sostenitori dell'opposizione.

L'Ufficio del procuratore generale aveva chiesto alla Corte di liquidare il centro per i diritti umani per non aver sistematicamente utilizzato l'etichetta di agente straniero.

"Costantemente - dice Pyotr Khromov, avvocato presso Comitato ONG contro la tortura - ogni mese le autorità dichiarano alcune persone come "agenti stranieri", o aprono procedimenti penali contro di loro.

Ma il fatto che lo Stato stia cercando di chiudere Memorial, di chiudere la nostra memoria collettiva è davvero scioccante e spaventoso". 

Dmitry Serebryakov/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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"Memorial gioca un ruolo enorme nel nostro Paese - afferma Arina, studentessa - questa organizzazione, soprattutto, studia la storia, le repressioni nel nostro Paese.

È una pagina della nostra storia che le autorità stanno cercando di voltare e dimenticare".

"Le autorità - dice Irina Mak, critica d'arte - sono andate oltre la ragione ed è chiaro che, al di là della ragione, può succedere assolutamente di tutto".

Numerosi agenti di Polizia avversano coloro che, pur pacificamente, testimoniano vicinanza al gruppo internazionale per i diritti umani, salito alla ribalta per i suoi studi sulla repressione politica nel Paese, che comprende più di 50 gruppi minori.

La Corte ha aggiornato la seduta, rinviando al prossimo 14 dicembre.

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