I parenti sono rimasti tutta la notte in attesa di notizie dall'ospedale Pirogov di Sofia. Alcuni non sanno neppure se i loro cari siano vivi o morti
Sono rimasti tutta la notte in attesa di notizie, all'ospedale Pirogov di Sofia, i parenti dei pochi sopravvissuti al catastrofico incidente d'autobus che in Bulgaria ha ucciso almeno 46 persone, che rientravano in Macedonia del nord da un viaggio a Istanbul.
L'ultimo bollettino parlava di 7 sopravvissuti, alcuni dei quali miracolosamente illesi: ma molti non sanno neppure se i loro cari siano vivi o morti. .
"So solo che mio zio, un 49enne del villaggio di Dolno Kolicani, sta bene, in condizioni stabili. Ha solo qualche graffio sul viso ma non è niente, non è in pericolo" spiega un uomo imparentato con diverse persone coinvolte nell'incidente. "Per gli altri, mia zia e mio cugino, non abbiamo informazioni definitive. Ma i medici dicono che se non sono qui, è probabile che siano morti sul luogo dell'incidente".
Ancora da chiarire resta la causa del disastro. Le autorità bulgare dicono che l'autobus ha sbandato finendo fuori dall'autostrada e sfondando per una cinquantina di metri il guardrail.
Ma non è ancora chiaro se il veicolo abbia preso fuoco prima o dopo l'incidente.
Cordoglio per le vittime è arrivato dal presidente bulgaro Rumen Radev "Siamo vicini ai nostri fratelli macedoni - ha detto - e piangiamo insieme questa tragedia. Speriamo che i sopravvissuti si riprendano rapidamente.
Le vittime non sono state ancora ufficialmente identificate, ma è certo che tra loro ci sono 12 bambini e molti giovani tra i 20 e i 30 anni.
Un uomo ha riferito di aver perso tutta la sua intera famiglia nell'incidente.