Tra gli imputati, il cardinale Angelo Becciu che, che, a capo della segreteria di Stato vaticana, favorì l'acquisto di un immobile da 350 milioni di euro a Chelsea con i soldi della Chiesa
In Vaticano, riprende il processo contro 10 persone accusate di reati finanziari: tra queste, il cardinale Angelo Becciu che, a capo della segreteria di Stato vaticana, favorì l'acquisto di un immobile da 350 milioni di euro a Chelsea con i soldi della Chiesa.
Il processo, iniziato lo scorso luglio, è il culmine di un'indagine durata due anni: Angelo Becciu la figura chiave al centro del caso, aveva un ruolo piuttosto importante all'interno del Vaticano.
Era il responsabile di tutte le donazioni ed è stato accusato di usarne alcune per fare investimenti finanziari rischiosi, incluso ciò che è al centro del caso giudiziario, vale a dire il denaro occorso in un gigantesco investimento immobiliare.
L'idea era quella di convertire in appartamenti un edificio del valore di 350 milioni di euro: ora, Becciu nega ogni illecito, dice di essere vittima di un complotto.
E in occasione dell'ultima udienza dello scorso ottobre, il tribunale ha ordinato ai pubblici ministeri di fornire le proprie prove all'imputato e ai loro avvocati, compreso il materiale audiovisivo e altre prove ottenute intercettando le comunicazioni dell'imputato con altre persone coinvolte nel processo.
Guardando al processo in un contesto più ampio, per il Vaticano, Papa Francesco e il suo pontificato è il segno più acuto della strategia pontificia di voler ripulire le finanze della Chiesa, colpite da anni di scandali.