Covid: in Austria da mezzanotte è lockdown duro per i non vaccinati

Covid: in Austria da mezzanotte è lockdown duro per i non vaccinati
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  ANSA, AP
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Nei Paesi Bassi è scattato il confinamento parziale: bar e ristoranti chiusi alle 20, eventi sportivi a porte chiuse

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In Austria o sei vaccinato o resti chiuso in casa. Questa domenica il cancelliere Alexander Schallenberg ha annunciato in conferenza stampa l'entrata in vigore dalla mezzanotte del lockdown duro per i non vaccinati. Le persone oltre i 12 anni che non hanno ricevuto il siero - circa 2 milioni di persone su 8,9 milioni di abitanti - potranno uscire di casa solo per lavorare, fare acquisti di prima necessità o per "fare due passi". E questo per almeno dieci giorni.

"Dobbiamo aumentare il tasso di vaccinazione. È vergognosamente basso", ha dichiarato il cancelliere. "La situazione è grave, non facciamo questo passo a cuor leggero ma purtroppo è necessario".

Attualmente circa il 65% della popolazione austriaca è completamente vaccinato, uno dei tassi più bassi dell'Europa occidentale.

Nelle ultime settimane, il Paese ha registrato un'importante impennata dei casi. Nelle ultime 24 ore ha riportato 11.552 nuovi contagi, a fronte di 8.554 la scorsa settimana. L'incidenza settimanale è di 848 nuovi casi per 100.000 abitanti.

Mini lockdown in vigore nei Paesi Bassi

Da ieri, invece, nei Paesi Bassi è iniziato un confinamento parziale: bar e ristoranti chiudono alle 20, i negozi abbassano le serrande alle 18, gli eventi sportivi si volgono a porte chiuse, le visite nelle abitazioni private sono limitate a un massimo di quattro persone e lo smartworking è "fortemente raccomandato".

Tutto ciò, almeno per le prossime tre settimane. Ma le misure potrebbero inasprirsi anche qui, con il governo che valuta l'accesso a luoghi di ristoro e svago solo alle persone vaccinate o guarite.

Svizzera: "Homo pandemicus, quo vadis?"

Un corteo si è tenuto per le strade di Bellinzona sabato, per manifestare contro la legge Covid-19, sulla quale gli svizzeri dovranno esprimersi il prossimo 28 novembre. L'evento era denominato "Homo pandemicus, quo vadis?".

In particolare a far storcere il naso al popolo elvetico è il capitolo pass sanitario, che con un "no" al referendum verrebbe revocato.

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