"Crisi del gas" in Moldavia: addio Gazprom, arriva l'aiuto dell'Unione europea (e della Polonia)

A sinistra: il primo ministro moldavo Natalia Gavrilița a Bruxelles con Urisula von der Leyen (27.10.2021).
A sinistra: il primo ministro moldavo Natalia Gavrilița a Bruxelles con Urisula von der Leyen (27.10.2021). Diritti d'autore AP
Di Cristiano TassinariEuronews
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La Moldavia, dal governo filoeuropeo, prova a risolvere il problema della fornitura di gas, dopo la rottura con la società statale russa Gazprom: prezzi quasi triplicati. In soccorso a Chisinau arrivano la Polonia e l'Unione europea

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Risolta la "crisi del gas"?

Il governo moldavo del primo ministro Natalia Gavrilița (44 anni) - in carica da agosto 2021 - si è rivolto alla Polonia per risolvere la "crisi del gas" dopo il mancato rinnovo del suo contratto di fornitura a lungo termine con la società russa Gazprom.

"Un giorno storico per noi", ha detto il ministro degli esteri Nicu Popescu.
"Si tratta della prima volta che acquistiamo gas da un fornitore che non sia Gazprom", ha aggiunto.

La Moldavia, per ora, ha ricevuto un milione di metri cubi di gas, ma si tratta di una piccola percentuale del suo fabbisogno totale.

Anche l'Unione europea si è fatta avanti per aiutare il paese, guidato da un governo apertamente filoeuropeo.

"Grazie alla Commissione Europea"

Mercoledì la presidente moldava Maia Sandu (49 anni) ha pubblicato un tweet affermando che la Commissione europea ha promesso 60 milioni di euro per aiutare la Moldavia, ringraziando la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per il suo sostegno.

La Russia ha fornito tutto il gas naturale necessario alla Moldavia - ex repubblica sovietica - fino a settembre, quando gli sforzi per concludere un nuovo accordo con la compagnia statale russa Gazprom sono falliti.
Troppo alti i prezzi, quasi triplicati, giudicati "ingiustificati e irrealistici" dal governo moldavo.
Al posto dei 300 dollari per 1.000 metri cubi stabiliti dai vecchi contratti scaduti, dal 2022 Gazprom ne pretende 790...

"Nessuna pressione geopolitica, solo ragioni commerciali".
Dmitry Peskov
Portavoce del Cremlino

Gazprom ha, quindi, tagliato di un terzo le forniture al paese, spingendo la Moldavia a dichiarare lo stato di emergenza per 30 giorni.

Nella capitale Chisinau è stata spenta anche la "fiamma eterna" del monumento dedicato ai soldati sovietici uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nelle città moldave, intanto, gli automobilisti stanno iniziando a sentire gli effetti della riduzione del gas, con lunghe code ai distributori di benzina.

Le trattative con Gazprom, comunque, continuano: la Moldavia ha addirittura un debito di circa 700 milioni di euro con il ministero dell'Energia russa e da Mosca fanno sapere che le forniture di gas saranno interrotte completamente entro il 1° dicembre se il debito non verrà saldato.

La Moldavia è molto legata economicamente alla Russia: oltre a dipendere dal gas russo, la compagnia statale Moldovagaz è di proprietà maggioritaria proprio di Gazprom e più dell'80% dell'elettricità viene da una centrale in Transnistria, regione separatista sostenuta dal Cremlino.

Aurel Obreja/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Un tratto del gasdotto di Ungheni, in Moldavia.Aurel Obreja/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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