A Parigi centinaia di persone manifestano, per non dimenticare quelli che Macron ha definito come "crimini imperdonabili per la Repubblica"
Un gruppo di manifestanti si è riunito questa domenica a Parigi, per non dimenticare quel 17 ottobre di 60 anni fa, quando centinaia di algerini e francoalgerini vennero massacrati e arrestati dalla polizia francese, durante una dimostrazione pacifica.
Alla cerimonia sul lungosenna erano presenti anche la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo e il console algerino, Said Moussi. E per la prima volta in 60 anni ha reso omaggio alle vittime di quel massacro anche il prefetto di polizia, Didier Lallement, che ha deposto una corona di fiori su un ponte del fiume capitolino.
Sabato il presidente Emmanuel Macron aveva denunciato "crimini imperdonabili per la Repubblica", andando oltre la "sanguinosa repressione" ammessa da François Hollande nel 2012.
Il 17 ottobre '61 circa 30.000 algerini e francoalgerini si ritrovarono a Parigi, per manifestare pacificamente contro il coprifuoco imposto nei loro confronti dall'allora prefetto della capitale, Maurice Papon: agli algerini era infatti vietato uscire di casa dalle 20.00 alle 5.00. La polizia però li aspettava al varco: i dimostranti - tra i quali c'erano molte donne e bambini - vennero insultati, picchiati a colpi di bastone o gli venne sparato addosso.
Molti vennero uccisi per strada o gettati vivi nella Senna. Alcuni furono ritrovati impiccati nei boschi. In migliaia furono arrestati, rinchiusi e seviziati in centri di detenzione. Numerose famiglie non hanno mai ritrovato le spoglie dei loro cari. Secondo la prefettura ci furono 2 morti algerini e 1 gendarme francese, 64 feriti e 11.538 arresti. Altre fonti stimano tra 150 e 300 il numero dei manifestanti uccisi, insieme ad alcune migliaia di feriti e a circa 15.000 arresti.