Nella città inglese di Salisbury, nel 2018, quattro persone furono coinvolte: una di loro morì, le altre riuscirono faticosamente a sopravvivere
La Polizia britannica ha identificato un terzo cittadino russo, accusato dell'avvelenamento di 4 persone nel 2018, nella città inglese di Salisbury.
Una di loro non sopravvisse: Denis Sergeev, che ha agito sotto mentite spoglie, è sospettato di essere un alto comandante dell'agenzia di Intelligence militare russa (GRU).
L'attacco con l'agente chimico Novichok era indirizzato contro l'ex spia Sergei Skripal e sua figlia Yulia, che furono gravemente intossicati.
Risultò poi avvelenato anche un agente di Polizia (Nick Bailey), e durante le indagini una donna (Dawn Sturgess) è morta dopo essere venuta a contatto con la bottiglietta di profumo che conteneva il veleno, abbandonata in un parco.
Due uomini russi furono rapidamente identificati come i presunti colpevoli e la Polizia oggi ha rivelato la loro vera identità.
Tutti e tre sono stati accusati in contumacia di associazione a delinquere finalizzata all'omicidio, tentato omicidio con lesioni personali gravi, nonché uso e possesso di armi chimiche.
La Polizia locale afferma di essere determinata a consegnare i responsabili alla giustizia.
La Russia ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento.
Sergeev, che a detta degli inquirenti risulta essere arrivato a Londra prima dell'attacco (con un documento intestato a Sergei Fedotov), rimase nella capitale sino al giorno dopo i fatti.