Il contrasto sui fondi per le aree rurali ha aperto la crisi politica
Non si sana la frattura di governo in Romania. Il piccolo partito di maggioranza USR-Plus ha presentato la mozione di sfiducia contro il primo ministro Florin Citu prolungando una crisi politica che minaccia la ripresa economica e gli sforzi per frenare l'aumento dei casi di Covid-19.
Al centro della diatriba un pacchetto di fondi per le aree rurali da 12 miliardi di dollari, che Stelian Ion, ministro della Giustizia del partito USR-Plus, non ha voluto firmare. USR-Plus aveva espresso preoccupazione per la trasparenza della gestione dei fondi, che darebbero potere alle autorità locali. In una dichiarazione della scorsa settimana il partito ha affermato che i fondi potrebbero "riempire i conti dei baroni (locali)".
Ne è seguita la defenestrazione del ministro della Giustizia, a cui il partito ha risposto ritirando i suoi ministri e presentando la sfiducia, firmata assieme a un partito dell'opposizione, l'ultranazionalista AUR.
La maggioranza sta facendo di tutto per non arrivare al voto. I liberali di centrodestra si sono astenuti dal voto di giovedì in parlamento assieme al Partito socialdemocratico (PSD), facendo mancare il quorum, poi hanno impugnato la mozione davanti alla Corte costituzionale.