Dubbi sulla gestione del covid, crisi energetica, inflazione provocano divergenze sulla distribuzione dei fondi alle comunità locali provocano crisi di governo in Romania. Premier di centro-destra Citu costretto alle dimissioni da consistente maggioranza
Divergenze sul piano di rilancio europeo e sulla gestione del covid provocano una crisi di governo in Romania.
Sfiduciato il primo ministro di centro-destra Florin Citu dall'insolito sodalizio tra i suoi ex alleati liberal-democratici ed europeisti dell'Usr-Plus, il Partito social-democratico, e l'ultradesta populista del partito Aur.
La crisi era cominciata qualche settimana fa quando il capo del governo di Bucarest, Citu, aveva costretto alle dimissioni il ministro della giustizia Stelian Ion, del partito Usr-Plus, perché si era rifiutato di appoggiare la distribuzione di fondi alle comunità locali.
La leadership del premier conservatore è messa in discussione anche per la presunte inefficienze nella gestione del covid, con ricadute economiche disastrose.
Prossimo atto dovuto istituzionale: il presidente della repubblica, il conservatore Klaus Johannis, dovrà conferire l'incarico a un nuovo primo ministro per la formazione del governo. Sempre che una maggioranza ci sia ancora.