La Polonia indaga sull'avvelenamento da funghi dei profughi afghani

I pubblici ministeri e la Polizia della Polonia centrale stanno indagando sull'avvelenamento da funghi di una famiglia afghana evacuata da Kabul il mese scorso.
Tra questi, un bambino di 5 anni, morto dopo aver ingerito una zuppa di funghi, raccolti in una foresta polacca.
Il fratello della vittima, maggiore di un anno, è stato sottoposto a trapianto di fegato, ma i medici del principale ospedale pediatrico del Paese si professano scettici circa le sue prospettive di sopravvivenza.
Discorso differente, invece, per la sorella 17enne dei due.
"Le condizioni del bambino di 5 anni non sono cambiate - dice Jaroslaw Kierkus, primario di Pediatria dell'ospedale - ne è stata confermata la morte cerebrale: in accordo con le normative vigenti, abbiamo confermato il decesso del bambino.
Nel caso del fratellino, il fegato trapiantato sta funzionando correttamente, ma nelle ultime 24 ore abbiamo constatato gravi danni al sistema nervoso centrale, purtroppo la prognosi per la sua sopravvivenza è sfavorevole".
La famiglia era giunta nel centro di accoglienza a Podkowa Lesna, vicino Varsavia, il 23 agosto scorso.
I pubblici ministeri stanno interrogando il personale del centro come parte di un'indagine penale: il reato comporta una pena detentiva massima di tre anni.
Il padre dei bambini aveva lavorato per gli inglesi in Afghanistan.
Altri quattro uomini afghani sono stati ricoverati in ospedale dopo aver mangiato funghi velenosi.