Portavoce dei talebani a Euronews: "Qualsiasi presenza militare sarà considerata un'invasione"

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Secondo Zabihullah Mujahid il popolo afghano non deve temere nulla, ma se vuole è libero di andarsene

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Mentre il tempo per il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan sta per scadere, i talebani ancora non hanno formato un governo, che possa regnare sul caos che si è creato. Molti afghani vogliono scappare all'estero, perché non si fidano delle promesse degli "studenti coranici". 

Euronews è riuscita a parlare con un loro portavoce a Kabul, Zabihullah Mujahid, che ci spiega il loro piano. "Primo: le forze americane devono ritirarsi. Secondo: verrà formato un governo islamico. Gli afghani hanno il diritto di vivere in pace come nazione e noi faremo di tutto per dare stabilità. Vogliamo avere buone relazioni con tutti i Paesi, perché il popolo afghano e la nostra nazione - che ha sofferto molto a causa delle guerre - hanno bisogno di avere buone relazioni. Ma qualsiasi presenza militare sul nostro territorio sarà considerata dagli afghani come la continuazione dell'invasione. Gli afghani sono molto sensibili a questo tema. Chi parla di questo non conosce l'Afghanistan".

"Un bene la partenza degli americani, anche per loro"

Secondo Mujahid il fatto che l'esercito a stelle e strisce lascerà il Paese mediorientale dopo 20 anni è un vantaggio anche per Washington stessa: "Il ritiro delle truppe americane è una buona opportunità, sia per loro che per gli afghani. Prima di tutto l'Afghanistan e il suo popolo diventano indipendenti. Ed è diritto del popolo sentirsi indipendente. Ed è anche un grande risultato per noi, un'opportunità per il popolo americano di po rre fine a una guerra durata 20 anni, che ha avuto un contraccolpo sulla forza lavoro e sull'economia. E poi c'è il prestigio".

Le operazioni di evacuazione stanno volgendo al termine, ma il livello d'allerta nei dintorni e dentro l'aeroporto resta alto, dopo l'attacco rivendicato da Isis-K, che giovedì scorso ha fatto circa 200 morti. "Insha'Allah, non c'è un grande pericolo all'aeroporto", dice Mujahid ai nostri microfoni. "Quando prenderemo il pieno controllo della sicurezza dello scalo e le forze americane se ne saranno andate, non ci sarà più confusione dentro e intorno all'aeroporto".

"Gli afghani sono liberi di andarsene"

Per i talebani, che sin dalla presa di Kabul si sono dichiarati "più inclusivi", non è necessario che il popolo afghano scappi. Se però volessero comunque farlo, ci spiega il portavoce, sono liberi di andarsene all'estero: "Vogliamo che la nostra gente non abbia paura e non siamo qui perché abbia paura, perché si allontani da noi e sia costretta a lasciare la propria patria. Il nostro Paese è di tutti e gli afghani hanno il diritto di vivere nel proprio Paese. Dobbiamo lottare contro i problemi e invitiamo coloro che sono all'aeroporto a tornare nelle loro case e alla loro vita normale. Ci siamo impegnati perché nessuno sia in pericolo. Un'altra cosa che diciamo agli afgh ani è che hanno un documento legale, un passaporto e se vogliono andare a vivere in un altro Paese, ne hanno il diritto. Possono viaggiare dopo la partenza delle truppe straniere e scegliere un posto dove vivere".

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