Solo nell'ultima settimana, l'agenzia delle Nazioni Unite ha sfamato 880 famiglie che vivono per strada
Il Programma alimentare mondiale (WFP) ha pubblicato toccanti filmati contenenti immagini di sfollati afghani a Kabul.
Obiettivo è sottolineare l'urgente bisogno di cibo che deve arrivare in Afghanistan prima dell'inizio del rigido inverno.
Nell'ultima settimana, l'agenzia delle Nazioni Unite ha sfamato 880 famiglie che vivono per strada.
Malnutrizione galoppante
"14 milioni di persone in Afghanistan oggi faticano a portare il cibo in tavola - dice John Aylieff, direttore asiatico del Programma - il prezzo del grano è salito del 25% negli ultimi mesi e quindi con la situazione economica, bassi redditi e i tumulti in cui si trova il Paese, è molto difficile vedere il futuro per questa popolazione, un futuro che sia sicuro per il cibo, senza bambini malnutriti".
"Quello che dovremo affrontare - afferma invece Andrew Patterson, vicedirettore nazionale del Programma (WFP) - in concomitanza con il ritiro della comunità internazionale dall'Afghanistan, sembra essere una crisi di finanziamenti.
Abbiamo bisogno di 200 milioni di dollari: se il finanziamento verrà congelato in base a tutto ciò che sta accadendo nel Paese, comprese le operazioni umanitarie, questo sarà una autentica catastrofe per il popolo afghano".
Milioni di bambini non scolarizzati
Dieci milioni di bambini in Afghanistan hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria, più che mai da quando i talebani sono saliti al potere, fa sapere Sam Mort, portavoce dell'UNICEF.
"Si prevede che quest'anno circa un milione di persone soffra di malnutrizione potenzialmente letale - dice - circa 4,2 milioni di bambini, tra cui 2,2 milioni di ragazzi, non vanno a scuola.
L'Afghanistan era un Paese povero, dipendente dagli aiuti internazionali, anche prima che i talebani prendessero il sopravvento.
L'UNICEF è stato in grado di fornire acqua e altra assistenza ad alcuni degli sfollati interni, ma circa 1 milione di bambini sotto i cinque anni sarà gravemente malnutrito entro la fine dell'anno".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto di avere forniture mediche solo per una settimana e, assieme all'UNICEF, ha chiesto l'istituzione immediata di un ponte aereo umanitario ingente ed affidabile per inviare aiuti.