Il primo Stato Ue a iniziare la terza dose: l'Ungheria "rimedia" al deludente vaccino Sinopharm

Quasi 220.000 ungheresi - su circa dieci milioni di abitanti - hanno già ricevuto la terza dose del vaccino contro il Covid.
L'Ungheria è il primo Stato membro dell'Unione europea a cominciare la campagna di vaccinazione per la terza dose.
Abbiamo chiesto ad un virologo, chi in particolare ha bisogno di questa ulteriore immunizzazione.
Spiega il dottore Miklós Rusvai:
"È indicata per coloro che hanno controllato i loro livelli di anticorpi e li hanno trovati bassi o addirittura negativi. Quelli che non hanno fatto questo test - ma sono vaccinati con il vaccino cinese Sinopharm, e sono passati più di 4 mesi dalla seconda iniezione - dovrebbero fare anche la terza iniezione. Comprese le persone che hanno ricevuto i loro vaccini all'inizio della campagna di vaccinazione, in gennaio e febbraio".
Non c'è ancora una percentuale significativa per valutarne gli effetti, ma i primi studi indicano che la terza dose di richiamo ha aiutato molti cittadini che non avevano sufficienti anticorpi dopo due dosi. Per esempio, gli anziani che sono stati vaccinati con il vaccino cinese Sinopharm.
Per la terza dose, molti di loro scelgono il vaccino Pfizer, dopo la deludente vaccinazione con Sinopharm, troppo debole.
Ma per gli ungheresi stufi delle restrizioni di viaggio imposte per i vaccinati con Sinopharm e Sputnik V - in arrivo un altro carico dalla Russia -, non riconosciuti dall'Ue, c'è ancora da aspettare.
Il corrispondente di Euronews da Budapest, Ádám Magyar:
"Per il Green Pass dell'Unione europea non importa essere stati vaccinati tre volte o nessuna. Chi è stato vaccinato con il vaccino cinese e con il vaccino russo e vorrebbe viaggiare all'estero senza tamponi obbligatori, può contare solo su regole speciali, sempre più rare, degli Stati membri dell'Ue".