Approvata dal Parlamento francese la "Loi Climat": obiettivi concreti, ma troppo lontani?

L'Assemblée Nationale francese ha definitivamente approvato la legge sul clima, la "Loi Climat et Résilience", ma mentre il governo la considera una "svolta ecologica", i membri della Convenzione dei cittadini denunciano lo "svuotamento" delle loro proposte e le associazioni ambientaliste la definiscono una "legge di rinunce".
Ma Parigi è altezza di...Parigi?
Ma il paese dell'Accordo di Parigi sul clima è all'altezza del compito?
La ministra francese della Transizione ecologica, Barbara Pompili, ha invitato tutti coloro che pensano che questa legge non vada abbastanza lontano e abbastanza veloce ad aiutarla a far adottare queste misure ai meno convinti.
La ministra Pompili (46 anni) dichiara in Parlamento:
"Spero che tutti quelli che pensano che questo testo non vada abbastanza lontano saranno al mio fianco per aiutarmi contro tutti quelli che mi diranno che questa legge è inapplicabile".
"Il lavoro che stiamo facendo qui è complementare a quello che sarà fatto a livello europeo. Come sapete, ci saranno dei negoziati con la Commissione, con gli altri Stati europei. Ci vorrà del tempo, perché posso dirvi che, per tutti, l'accordo su questo testo sarà lungo e difficile".
Cosa cambierà nella vita dei francesi?
Questa legge avrà conseguenze nella vita quotidiana di tutti i francesi, sulla loro alimentazione, sui loro consumi in generale, incoraggia l'acquisto di automobili più pulite, permetterà la ristrutturazione di abitazioni attualmente ad alto consumo energetico e consiglia un trasporto più ecologico, con meno impatto sui gas serra.
Introduce anche l'ecocidio, cioè un reato generale di inquinamento dell'acqua e dell'aria, che - se commesso intenzionalmente - può portare fino a dieci anni di reclusione e una multa di 4,5 milioni di euro".
"Un quinquennio perso per il clima", hanno scritto sui loro cartelli gli attivisti ambientali, riferendosi ai cinque anni di presidenza-Macron e denunciando - in una manifestazione che si è tenuta a Parigi, davanti al Palais Bourbon, sede dell'Assemblée Nationale - un un passo troppo lento da parte della politica.
Tra le associazioni presenti: Amis de la Terre, Extinction Rebellion, Greenpeace, Notre Affaire è Tous, Réseau Action Climat, Unis pour le climat et la biodiversitè e Youth for Climate.
"Tempi troppo lunghi"
Jean-François Julliard è Il Direttore generale di Greenpeace Francia:
"Gli scienziati del clima continuano a dire che il decennio 2020-2030 è decisivo, che è la nostra ultima possibilità di limitare le conseguenze del cambiamento climatico. Tuttavia, la legge rinvia al 2028, 2030, 2034 la maggior parte delle misure che dovrebbero essere adottate oggi, siamo ancora troppo in ritardo. Se questa legge fosse stata adottata vent'anni fa, potremmo congratularci, potremmo dire che è una legge ambiziosa, una legge coraggiosa, una legge audace, ma oggi non lo è più".
Questa nuova legge francese stabilisce effettivamente una nuova rotta e una nuova direzione, ma non permetterà di raggiungere gli obiettivi nei tempi previsti, destinati inevitabilmente ad allungarsi.
Ecco perchè qualcuno la definisce "Legge Blablabla"...