A Emanuele Trevi con "Due vite" il Premio Strega 2021. Lo scrittore precede Donatella Di Pietrantonio con "Borgo Sud". Terza la testimone della Shoah ungherese Edith Bruck con "Il pane perduto": "Un libro oggi ancora più importante di 60 anni fa"
Un successo dedicato all'amico e fotografo Lorenzo Capellini e alla madre, scomparsa in questo "infernale periodo della storia umana". All'insegna del Covid, al pari della sua dedica, l'edizione a porte chiuse del Premio Strega numero settantacinque è andata a Emanuele Trevi per "Due vite" edito da Neri Pozza, che con i suoi 187 voti precede Donatella Di Pietrantonio con "Borgo Sud" (Einaudi), che ne ha ottenuti 135.
"Un libro dedicato a due cari amici. Mentre scrivevo sentivo la loro presenza"
"È un libro dedicato a due miei amici - raccontava poco tempo fa Trevi -, sono le vite di due miei amici carissimi, Rocco Carbone e Pia Pera. Se qualcuno dovesse chiedermi perché l'hai scritto, la risposta più basilare sarebbe: perché mi mancano. La scrittura permette questa magia dell'evocazione, mentre scrivevo sentivo la loro presenza".
Terza la rievocazione della Shoah di Edith Bruck
A sorpresa fuori dalla cinquina Lisa Ginzburg con "Cara pace" (Ponte alle Grazie) e Teresa Ciabatti con "Sembrava bellezza" (Mondadori), terza nella votazione finale è risultata Edith Bruck, l'89enne testimone della Shoah ungherese, autrice dello struggente "Il pane perduto" (La nave di Teseo), a giugno già vincitore dello Strega Giovani. Un libro, ha di recente detto la scrittrice, oggi ancora più importante di 60 anni fa, perché le discriminazioni sono ancora presenti.
"Avevo 13 anni - racconta Edith Bruck -. Il pane che mia madre aveva impastato era pronto e stava lievitando, quando all'alba hanno bussato alla porta: erano i fascisti e i gendarmi che ci hanno cacciato via. Lungo tutto il tragitto dal paesino in cui abitavamo fino al ghetto e poi dal ghetto fino ad Auschwitz piangeva per il pane. Per il pane perduto. Credo fosse un modo, per lei, di catalizzare su qualcosa la disperazione di quel momento drammatico".
Nella cinquina dei finalisti anche Giulia Caminito e Andrea Bajani
Completavano la cinquina dei finalisti di quest'anno Giulia Caminito con "L’acqua del lago non è mai dolce" (Bompiani) e Andrea Bajani con "Il libro delle case" (Feltrinelli).