Il ministro degli esteri russo Lavrov ribatte: "non interverremo fin quando non verrà varcato il confine col Tagikistan"
Hanno conquistato anche Islam Qala - avamposto di frontiera con L'iran, strategico per gli scambi commerciali con un gran numero di paesi asiatici - i guerriglieri Taliban. Dopo due mesi di offensiva a tutto campo contro le forze di Kabul, la loro avanzata pare ormai quasi conclusa, come ha sottolineato la delegazione talebana in visita a Mosca
"È chiaro a voi e a tutto il mondo - ha detto Shahabuddin Delawar, capo dell'ufficio politico talebano in Qatar e della delegazione in visita in Russia - che in questo momento il nostro Emirato islamico ha il controllo dell'85% del territorio dell'Afghanistan".
"Non siamo all'altezza di prendere il potere - ha rassicurato Delawar - vogliamo solo che tutti gli afghani svolgano con noi il loro ruolo nel governo secondo le loro capacità e conoscenze"
Mosca: "restiamo neutrali"
E mentre Joe Biden ha confermato il ritiro degli Stati Uniti entro il 31 agosto, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha detto di non avere intenzione di interferire con quanto accade in Afghanistan, a meno che i Talebani - che ora controllano i 2/3 del confine col Tagikistan - non dovessero sconfinare nel paese, alleato di Mosca, che vi ha impiantato una base militare strategica.
"Rispetto a quanto accade in Afghanistan - ha detto Lavrov - non abbiamo intenzione di prendere alcuna misura, a parte ripetere i nostri persistenti appelli affinché il processo politico che tutti gli afghani sostengono sia avviato al più presto possibile"
"Tutto ciò che accade in Afghanistan ci disturba, naturalmente, solo nel momento in cui cre aproblemi sul territorio dei nostri alleati" ha concluso il Ministro.
Nuovi colloqui
La tensione è in effetti altissima lungo quel tratto di confine, che i talebani si sono impegnati a non oltrepassare.
Proprio al nord del paese, Kabul ha inviato ulteriori rinforzi. Giovedì, mentre i Taliban conquistavano la città capoluogo di Qala I Naw, a Teheran sono iniziati, con la mediazione iraniana, ulteriori colloqui tra gli insorti e il governo afghano.
"Stranieri in Afghanistan"
Ma Kabul, i cui soldati negli ultimi mesi sono stati più volte costretti ad abbandonare le rispettive caserme, continua a bollare l'azione talebana come un'ingerenza straniera, respingendo le affermazioni della delegazione in visita a Mosca, che in effetti non sono ancora state verificate da alcuna agenzia indipendente.
"Se i talebani controllano una parte così grande del territorio, allora perché i loro leader vivono in Pakistan e non possono venire in Afghanistan?" ha reagito Fawad Aman, il portavoce del ministero della difesa. "Perché mandano i loro combattenti uccisi o feriti in Pakistan?"
Le forze afgane, ora senza il cruciale supporto aereo degli Stati Uniti, hanno perso molto terreno ma hanno affermato venerdì di aver già respinto i talebani fuori dalla città nord-occidentale di Qala-i-Naw, il primo capoluogo di provincia - Badghis - attaccato dagli insorti dall'inizio della loro offensiva, che nella giornata di giovedì avevano annunciato di averlo conquistato.
Più tardi nella giornata, i combattenti talebani hanno attaccato una prigione alla periferia di Kandahar, la principale città dell'Afghanistan meridionale, la loro ex roccaforte.
"I combattimenti continuano e abbiamo dispiegato rinforzi, comprese le forze speciali, per liberare la zona", ha detto il portavoce della polizia di Kandahar Jamal Naser Barekzai.
Giovedì sera, il presidente americano Joe Biden ha annunciato che la missione militare statunitense in Afghanistan terminerà il 31 agosto, quasi 20 anni dopo il suo inizio.
Biden ha detto che non era "inevitabile" che il paese cadesse in mano ai talebani, dicendo che le autorità afgane avevano "la capacità" di assicurare la continuità del governo.